Si effettua in queste ore l’autopsia sulla salma della donna, una cinquantenne di Ciriè, trovata cadavere nelle acque dello Stura venerdì mattina, 11 luglio, a Nole e recuperata grazie all’intervento della polizia locale di Nole e dei vigili del fuoco: sebbene i primi accertamenti autoptici sul corpo non abbiano mostrato evidenti segni di violenza, fatto che insieme ad altre risultanze investigative farebbe propendere per un gesto anticonservativo all’origine della tragedia, gli investigatori dell’Arma – coordinati dal pm Ludovica Bossi della Procura di Ivrea – vogliono vederci chiaro ed escludere qualsiasi altra matrice del tragico fatto, anche dall’analisi del telefono della vittima, che non aveva con sè ma che avrebbe lasciato a casa al momento della scomparsa. L’autopsia mira soprattutto a capire se la donna sia effettivamente morta per annegamento.
Intanto nei giorni successivi al raffioramento del cadavere e conseguente macabro ritrovamento, i tanti che la conoscevano (svolgeva da tanti anni, e bene, un lavoro a contato con il pubblico) e le volevano bene hanno voluto ricordarla e salutarla con commozione e profonda empatia sui social: la notizia di questa morte ha destato sgomento e profonda tristezza in città.
Parallelamente alle indagini del medico legale quindi, i carabinieri della Tenenza cittadina stanno ricostruendo le ultime ore di vita della donna, sulla cui scomparsa sarebbe stato dato l’allarme da un familiare già dalla serata di giovedì 10 luglio.
(foto generica vigili del fuoco sommozzatori)
++notizia in aggiornamento++