Solo parzialmente riuscita la protesta degli attivisti pro Palestina che ha cercato di raggiungere l’aeroporto “Sandro Pertini” nel pomeriggio. Il corteo partito da Barriera da Milano si è alla fine risolto in un grande “Risiko” tra la zona nord di Torino e i due paesi della cintura che sembravano interessati dal passaggio di una manifestazione a cui si attendevano migliaia di persone, dopo essere sfumata l’ipotesi di percorrere il raccordo autostradale Torino-Caselle.
Borgaro e Caselle si erano preparati a ogni evenienza con la chiusura dei negozi e l’annullamento delle manifestazioni culturali e sportive del pomeriggio, temendo l’attraversamento delle loro arterie principali e avvertiti da alcune scritte e bandiere palestinesi tracciate sui muri nelle ore precedenti al corteo, ma la presenza di poche centinaia di manifestanti al ritrovo di piazza Crispi rendeva più semplice il compito di contenimento delle forze dell’ordine, che intorno alle 16,30 bloccavano il corteo in strada dell’Aeroporto, ancora in territorio torinese – ben prima di arrivare al ponte sulla tangenziale Nord – ricorrendo agli idranti e lo costringevano a fare marcia indietro.
Ma un altro gruppo di manifestanti, nell’ordine di alcune decine, si dava appuntamento nel parcheggio del supermercato Aldi di Borgaro, a ridosso del confine di Caselle, e non vedendo arrivare il grosso del corteo da Torino decideva di affrontare autonomamente la marcia verso l’aeroporto, costeggiando un ipermercato Bennet protetto da transenne e nastri bianco-rossi.
Percorsa a piccoli gruppetti la Sp2 fino allo slargo tra strada Aeroporto e strada Leini, si trovava il passaggio sbarrato da un cordone di polizia con le camionette, mentre altri agenti presidiavano in forze l’ingresso principale allo scalo “Pertini”, che non ha subito ritardi o cancellazioni di voli. A patire i maggiori disagi sono stati i passeggeri, che bloccati nella zona nord di Caselle dovevano raggiungere a piedi lo scalo, con tanto di zaini e trolley, esibendo i titoli di viaggio ai poliziotti per poter proseguire.
Sul posto accorrevano la vicesindaca Giuliana Aghemo, l’assessore Stefano Sergnese e i volontari della Protezione Civile per aiutare la Polizia a gestire il traffico e indirizzarlo su strade alternative.
Nel frattempo un gruppo di attivisti in bicicletta, proveniente da Mappano e strada Goretta, raggiungeva i manifestanti e svoltava in strada Leini cercando di raggiungere lo stabilimento di Leonardo, mentre alcuni pro-Pal a piedi prendevano la via dei campi a fianco del cimitero per arrivare alla recinzione aeroportuale e al blocco degli agenti all’ingresso principale. La sfilata contro la guerra e contro lo stabilimento di Leonardo, al grido di “Free Palestine”, aveva luogo alla fine solo in senso inverso dalle 19,15, tornando dal “Pertini” verso le auto lasciate all’Aldi.
Sospiro di sollievo per le amministrazioni locali per l’assenza di manifestazioni di vandalismo, in particolare a Borgaro che con il respingimento del corteo principale è stata solo sfiorata dalle proteste.