All’epilogo giudiziario il caso (si era al processo d’appelllo bis) dei petardi inesplosi che- raccolti da due ragazzini a Nole all’alba del primo giorno dell 2020 – li avevano feriti gravemente agli arti.
L’imputato, Giuseppe del Giudice, che aveva abbandonato per strada i tre ordigni, aveva scelto il rito abbreviato ed è stato condannato a un mese di reclusione per aver causato gravi lesioni alle braccia e alle mani di due amici, due ragazzi minorenni, che, il 1° gennaio du cinque anni fa, in via Grazioli, raccogliendo da terra quelle tre “cipolle”, ovvero petardi ad alto potenziale esplosiv, riportarono gravi ferite alle mani e, nello specifico di uno dei due ragazzi, la perdita di alcune dita. I due ragazzi vittima dell’episodio si sono costituiti parte civile con gli avvocati Alessandro Radicchi e Frediano Sanneris.
Giuseppe Del Giudice, che nel procedimento è stato rappresentato dall’avvocato Stefano Comellini, era proprietario della casa nei pressi della quale erano stati abbandonati i petardi inesplosi. In precedenza la Cassazione aveva annullato la precedente sentenza per detenzione e porto di esplosivi a 4 mesi e 20 giorni, mmentre al fratello Andrea Del Giudice era stata inflitta una condanna – questa già definitiva – a 2 anni di reclusione. In quest’ultima sentenza in ordine a Giuseppe Del Giudice, il giudice lo ha assolto dall’accusa di detenzione e porto d’armi, ridefinendo la pena.