Il mondo piange oggi la scomparsa di Brigitte Bardot. Ma mentre i rotocalchi celebrano l’icona del cinema, c’è un angolo di Piemonte che piange un’amica vera: il Centro Recupero Ricci “La Ninna” di Novello, in provincia di Cuneo. Il legame tra B.B. e i ricci di Langa non era una semplice simpatia formale, ma un’alleanza profonda nata esattamente un anno fa, nel Natale 2024, quando l’attrice ricevette una copia del fumetto “75 Kg di felicità” di Massimo Vacchetta e Roberta Morucci. Da lì, una corrispondenza scritta a mano, la promessa (mantenuta) di scriverne la prefazione e un messaggio vocale in italiano che oggi suona come un testamento: «Spero che con questo libro il mondo sarà meno crudele con i ricci. Sono orgogliosa del mio Riccio d’Oro».
Dal “caso Cirié” alla consapevolezza globale
Per chi ha seguito negli anni le battaglie di Massimo Vacchetta, questa notizia chiude un cerchio di dolore e rinascita. Impossibile non tornare col pensiero al 2018, quando un terribile fatto di cronaca a Cirié scosse le coscienze: un gruppo di adolescenti uccise un riccio usandolo come un pallone. Fu un episodio di crudeltà gratuita che spinse molti – tra cui chi scrive – a denunciare l’indifferenza verso i “piccoli”.
Oggi, quella battaglia partita dal basso ha raggiunto le vette della cultura europea. Brigitte Bardot, che ha dedicato metà della sua vita alla causa animale, aveva riconosciuto in Massimo Vacchetta un’anima affine: entrambi avevano sacrificato una vita agiata per curare i più deboli.
Un premio sul mobile del salotto a Saint-Tropez
Il legame si era consolidato con il conferimento della “Riccia d’Oro” nell’aprile 2025. Nonostante la salute precaria, la Bardot aveva voluto fortemente la statuetta a casa sua: il suo agente ha raccontato che la teneva in bella vista nel salotto della Madrague. «La sua scomparsa mi addolora profondamente» – dichiara Massimo Vacchetta – «È stata un pilastro. Grazie a lei, la nostra missione è finita sui giornali di tutta Europa in un momento per me di grande stanchezza. Mi ha fatto sentire meno solo».
Una specie a rischio estinzione
Oltre la commozione, resta l’urgenza. I dati diffusi dal Centro “La Ninna” in collaborazione con l’Università di Torino sono allarmanti: il calo numerico dei ricci in Europa negli ultimi 20 anni si attesta sul meno 70% e se il trend non cambia, la specie potrebbe sparire entro 20 anni. Il progetto di trasformare il centro in un Ospedale e Centro di Ricerca dedicato è l’ultimo grande sogno che legava Vacchetta alla Bardot. Un modo per trasformare il dolore per una perdita – o l’orrore per vecchi fatti di cronaca – in una speranza concreta per la biodiversità.
Come scriveva Brigitte nella sua ultima lettera: “La Ninna è prioritaria”. Un impegno che ora passa interamente nelle mani di chi resta.


