Dall’aula di un tribunale alla palestra alla solidarietà, passando attraverso un calendario.
Un cammino insolito quello della trentenne Federica Ortu. Insolito ma ricco di soddisfazioni per sé stessa ma soprattutto per gli altri, quelli che soffrono.
Il cammino inizia qualche anno fa con la scoperta di una vera e propria passione: quella del body building. Del fitness. Dei muscoli, insomma, per chi non mastica troppo l’inglese. Ore e ore di allenamenti, di esercizi, che vengono ripagati con una serie di titoli da far impallire gli amanti dello sport in genere: campionessa italiana, campionessa europea, campionessa mondiale, giusto per citare i risultati più eclatanti. Ai quali si devono aggiungere trionfi su trionfi in competizioni di minore caratura, e di vittorie mancate per un soffio. Insomma, un atleta di primo piano, che sta a questa disciplina, fatte le debite proporzioni, come Carl Lewis sta all’atletica. Con la differenza che Lewis (oltre ad essere un uomo e a non essere più in attività), riusciva a campare, e alla grande, grazie alla sua corsa. Il body building viaggia su altri binari, e Federica divide il suo tempo tra gli allenamenti, le gare, la sua attività di avvocato e quella di personal trainer in una palestra cittadina: «Il sogno, però, rimane quella di poter avere, un giorno, una palestra mia – spiega – Ma adesso è inutile pensarci. Il momento è tutt’altro che favorevole».
Ma se il momento non è favorevole per lanciarsi in attività imprenditoriali, lo è decisamente per buttarsi a capofitto nella solidarietà: «Da tempo – prosegue – i miei fan mi chiedevano un calendario. Cosa che non avevo mai voluto fare. Poi mi sono detta: perché no? Ma ho voluto abbinare a questa iniziativa un progetto importante: finanziare la lotta contro il cancro, e in particolare il cancro al seno, devolvendo alla causa gli introiti».
Le prime copie sono andate a ruba: merito di Federica, certo, ma merito anche dei fotografi di levatura internazionale che l’hanno immortalata nel corso di gare e competizioni, nonché del giovane borgarese Daniele Ceoloni, cui è andato il compito di assemblare e impaginare il tutto.
Per averne una copia è sufficiente rivolgersi alla palestra nella quale Federica lavora abitualmente (quando non è in aula, beninteso), la Flex Gym di via Lanzo, oppure contattarla al suo indirizzo federica.ortu@tiscali.it. O aspettare l’evento che, in collaborazione con il Comune, si sta cercando di organizzare, molto probabilmente al cinema Italia, in occasione della prossima festa della donna, per sensibilizzare ulteriormente la cittadinanza su questo tema.
I muscoli della campionessa di body building per aiutare la ricerca contro il cancro al seno