La rabbia per quanto accaduto è arrivata anche sulla pagina Facebook del Comune. Ad opera di mamme e papà che, domenica pomeriggio, erano in piscina per assistere alla gara dei loro figli: «Una vergogna – scrive un papà – Doveva essere una manifestazione sportiva in memoria di due allenatori di nuoto. Gente che si accalcava, che si prendeva a botte, bambini schiacciati che rischiavano la loro incolumità. Vergogna a chi ha organizzato un tale scempio». Gli fa eco una mamma: «Alla gara partecipavano più di 250 bambini e dovevano prevedere un pubblico altrettanto numeroso. Non c’era nessun tipo di organizzazione. Vergogna».
Ma cos’è successo, domenica pomeriggio, in piscina? Ci sono stati disagi, spintoni, polemiche e anche qualcuno che, esasperato dalla situazione, è passato alle vie di fatto. Una rissa, rapidamente sedata, che ha costretto anche le forze dell’ordine ad intervenire per cercare di riportare un minimo di calma.
L’appuntamento era un memorial di nuoto riservato ai più piccoli. Due categorie, bambine e bambini, pronti a gareggiare in orari diversi.
«Si tratta di una gara che organizziamo da anni, e che era regolarmente stata annunciata sia alle forze dell’ordine, sia all’Amministrazione. In passato non c’era mai stato alcun tipo di problema, ma in questa occasione qualche disagio, purtroppo, c’è stato», ammette la presidente della Uisp River Borgaro, Veronica Castronovo.
Ad assistere alle gesta dei piccoli atleti si presentano non solo i papà e le mamme, ma amici e parenti, finendo con il costituire un pubblico così numeroso che la tribuna dell’impianto sportivo non riesce a contenere. A tutto questo si è aggiunto un secondo elemento: il gelo.«In passato, in occasioni simili, c’era la possibilità di assistere alle gare attraverso le vetrate cosa che domenica, per il freddo, non è stato possibile fare – dice ancora la presidente – Le gare erano state suddivise in modo da non arrecare problemi: prima le bambine poi, più avanti nel pomeriggio, i bambini». E il problema si verifica proprio quando i maschietti si preparano ad entrare in vasca, e le femminucce ad uscirne. Chi sta fuori non ne può più del freddo, e spintona per entrare. Chi è dentro di aspettare fuori proprio non ne ha voglia. Gli animi si accendono, le parole volano. E da qualche parte sulle tribune ormai stipatissime, qualcuno se le dà di santa ragione: «Ma siamo intervenuti tempestivamente per evitare che la situazione degenerasse – dice ancora la presidente – Abbiamo fatto la nostra parte per cercare di riportare il tutto nei giusti binari, di diffondere la calma. E in questo ci hanno aiutato anche i carabinieri, chiamati per cercare di risolvere la situazione. Come ho già detto, a causa della partecipazione inaspettata di pubblico e dal freddo intenso, qualche problema c’è stato, inutile negarlo. Ma gli animi si sono surriscaldati anche ad opera di chi, invece di cercare di capire il momento e di fare il possibile per abbassare i toni, ha fatto di tutto per polemizzare e per esasperare una situazione che, in certi momenti, non è stata semplice da gestire.
Senza questi interventi, molto probabilmente, le cose sarebbero andate diversamente. In ogni caso abbiamo fatto tesoro di questa esperienza. Per il futuro, in occasione di appuntamenti simili, sapremo come comportarci, per fare in modo che simili disagi non si verifichino più».
Spinte e botte: far west in piscina