Gli agricoltori del preparco La Mandria sono allarmati. Mancano soltanto due mesi alla semina del mais e la situazione per i coltivatori della zona è quanto mai insolita. La causa sono sempre loro: i cinghiali. Che di giorno stanno nei boschi, ma con il calare dell’oscurità escono dai loro giacigli per rifocillarsi: nel mirino ci sono proprio i prati, soprattutto coltivati a foraggio, dove sotto il sottile strato di neve si trovano germogli e radici.
Gli ungulati girano in gruppi composti anche da 20 esemplari e sono capaci di arare, in pochissimo tempo, interi campi. Il periodo tra l’autunno 2010 e la primavera 2011 è stato il più nero per gli agricoltori di Druento, San Gillio, La Cassa e Venaria Reale: una situazione disastrosa ed insostenibile, visti i numerosi danni alle colture. «La situazione – precisa Chiambretto Giancarlo – era così tragica che abbiamo dovuto riseminare il mais 3 o 4 volte. Sono circa 110 giornate di terreno ripiantate e molte ore di lavoro sprecate». Ma non solo: «I risarcimenti non si sono visti – gli fa eco Alessandro Balma – gli ultimi rimborsi che ci sono arrivati risalgono a giugno di due anni fa». Nell’autunno dello scorso anno, dopo una serie di azioni di protesta e una serie di riunioni con il parco La Mandria, le Amministrazioni locali e le varie associazioni di categoria, gli agricoltori – grazie agli abbattimenti – avevano notato alcuni miglioramenti, ma ora la situazione sembra essere la stessa di quasi due anni fa. Con la neve è molto facile vedere le impronte ed i disastri che i cinghiali provocano nei prati e si teme che la situazione possa nuovamente degenerare. «Era stato detto che ci sarebbero state delle battute in autunno, quando la vegetazione non era rigogliosa e la loro intercettazione sarebbe stata più semplice, per diminuire il numero di questi animali – continua Balma – ma per un motivo o per l’altro questi abbattimenti non sono avvenuti e numerosi esemplari continuano a scorrazzare numerosi per i nostri campi».
Molte aziende subiscono danni quasi irreparabili, che mettono a serio rischio la continuazione dell’impresa. Per questo i risarcimenti da parte della Provincia sono essenziali. «Il Comune di Druento – precisa il sindaco Carlo Vietti – ha sollecitato il parco La Mandria per far sì che si intensifichino gli abbattimenti degli ungulati sia dentro il parco che fuori, ma più di questo non possiamo fare. L’intenzione è quella di chiedere un incontro al nuovo commissario Roberto Rosso per evidenziare ancora una volta questo problema. Crediamo converrebbe molto di più tutelare le coltivazioni, magari mettendo un freno a questi animali, affinché non ci siano questi disastri alle coltivazioni, piuttosto che risarcire i danni. Sarebbe un guadagno sia per la Regione che per gli stessi agricoltori: se poi Palazzo Lascaris non fosse in grado di gestire tutti questi problemi in così larga scala, forse dovrebbe affidare il compito ai Comuni del territorio che, nel loro piccolo, riuscirebbero probabilmente a risolvere, almeno in parte, i problemi che si sono verificati negli ultimi anni». Ora l’augurio del primo cittadino e soprattutto gli agricoltori locali è che il problema venga risolto in tempo, prima che questi animali provochino danni definitivi alle coltivazioni locali.
La rabbia degli agricoltori: «I cinghiali sono un problema»