Fortunatamente non ha assunto i tratti della tragedia, la vicenda che ha visto protagonista “Giovanni” Diaic, artigiano di origine rumena, che era salito in serata sul tetto della Cascina Alpis a Volpiano per protestare contro il mancato pagamento in seguito ai lavori effettuati per una delle aziende dell’imprenditore volpianese Giorgio Chiesa, che viene chiamato in causa per questi debiti.
Diaic, non un diretto dipendente di Chiesa come , bensì un artigiano con partita iva che ha lavorato alla ristrutturazione del complesso sito in via Verdi non avrebbe visto lo stipendio da mesi, e con un figlio piccolo e una moglie a carico ha tentato di compiere un gesto disperato per cercare di ottenere almeno una parte di quanto dovuto. “Lo faccio per mio figlio – ha spiegato l’uomo alle persone presenti sul posto – Sono costretto a mandarlo all’asilo senza merenda perché mi mancano i soldi”.
Immediatamente sul posto sono accorsi i carabinieri della Compagnia di Chivasso e della stazione di Volpiano, i vigili del fuoco e gli uomini del 118, pronti ad intervenire nel caso in cui l’uomo avesse portato a termine quanto si era prefissato. Presenti anche il sindaco Emanuele De Zuanne e il suo vice Giuseppe Medaglia.
Dopo un a lunga opera di convincimento da parte delle forze dell’ordine, Diaic è sceso dal tetto, grazie all’intermediazione dei presenti è riuscito ad ottenere parte del denaro richiesto.
Sul posto è affluita molta gente, tra cui gli altri condomini di cascina Alpis, dove risiede anche lo stesso Chiesa. Alcuni di loro asseriscono di avere a loro volta problemi con l’imprenditore, in relazione a ipoteche sulla casa o a spese condominiali che non sarebbero state saldate. L’imprenditore, atteso da molti, non si è recato sul posto.
(Notizie in fase di aggiornamento)