22,45. Aggiornamento: «Mi sembra di vivere un incubo». Così Fabrizio Bertot dopo aver appreso che la procura, su ordine della Corte, dovrà fare luce su suoi rapporti con l’ex segretario del Comune, Antonino Battaglia. Bertot, infatti, nel corso di un interrogatorio, disse in udienza di non aver mai conosciuto Giovanni Iaria. Circostanza smentita, poche ore dopo, proprio da Antonino Battaglia, che spontaneamente chiese di poter intervenire. 21,03. Aggiornamento: «Condanna spropositata», le prime parole a caldo del legale di Nevio Coral, Roberto Macchia. 19,45: Agggiornamento: i Comuni di Leinì e Volpiano, parte civile del processo Minotauro hanno rispettivamente chiesto risarcimenti (da liquidarsi in separato giudizio) per un milione di euro e 700mila euro. Alla fine, su 73 imputati, gli assolti sono stati 38. Tutti dettagli nell’edizione straordinaria in edicola domani, 23 novembre. 18,03. Aggiornamento: La Corte ha ordinato la ritrasmissione degli atti in Procura sulla posizione di Fabrizio Bertot, che non era indagato. Ma ora la procura valuterà se aprire un fascicolo, come ordinato dalla Corte e se indagarlo o no. 17,14. Aggiornamento: pena aumentata per l’architetto Vittorio Bartesaghi: 3 gli anni comminati dai giudici al professionista nolese; l’accusa ne aveva chiesti due e due mesi. 21 anni per Vincenzo Argirò, di Caselle. Assolto Rosario Marando di Volpiano. 17,10. Aggiornamento: infilitti (e confermati secondo la richiesta dell’accusa) i dieci anni all’ex sindaco di Leinì. Due invece ad Antonino Battaglia, per il quale i pm ne avevano chiesto 7. Prossimi aggiornamenti nei prossimi minuti. 15,30. Aggiornamento: mentre si attendono le sentenze del Minotauro, stamattina si è svolto un altro processo di ‘N’drangheta, quelllo per l’omicidio degli Stefanelli e di Franco Mancuso. Processo che riprenderà il 4 dicempre. Rosario Marando, uno degli imputati, ha nuovamente raccontato in aula la sua verità. Il suo avvocato, Wilmer Perga, ha invece snocciolato l’arringa difensiva durata oltre due ore. Una difesa accalorata, in cui ha spiegato come il suo assistito (che più volte è andato nel parco della Vauda di Volpiano per fare ritrovare i corpi) è estraneo a quel triplice delitto. «Ben diciannove magistrati hanno già giudicato Marando non colpevole – illustra l’avvocato Perga – contro di lui non c’è nessuna prova concreta». Ad inchiodare Rosario Marando ci sarebbero infatti solo le confessioni del fratello Rocco che, più volte, ha ribadito come Rosario avrebbe partecipato all’omicidio. Nella prossima udienza si attendono le controrepliche dell’accusa. Per l’omicidio degli Stefanelli e di Mancuso è già stato condannato Domenico Marando. 12,30. Aggiornamento: Nevio Coral non si è presentato e molto probabilmente non presenzierà neppure alla sentenza delle 17. L’età, ha 73 anni, la sua emotività, e il clamore mediatico che ha suscitato la sua presenza in aula durante tutto il processo potrebbero essere alcuni dei fattori che hanno determinato la decisione di non presenziare in aula durante il momento della lettura della sentenza. Per lui l’accusa ha chiesto dieci anni. 10,30. E’ iniziata alle 9 e 30 l’udienza finale del maxiprocesso Minotauro. Oggi si deciderà il destino di 75 imputati, solo per uno è stata chiesta l’assoluzione, per gli altri condanne fino a 22 anni. La maxiaula due del tribunale di Torino si è riempita a partire dalle 9. Molte persone sono rimaste in piedi. Tra il pubblico, il presidio di Libera, che comprende una delegazione leinicese. Accanto a loro, i familiari degli imputati. Dall’altro lato dell’aula, dietro alle vetrate delle gabbie, ci sono gli imputati ancora in carcere dal giugno del 2011, giorno dei 150 arresti eseguiti dai carabinieri a conclusione dell’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta iniziata nel 2006. In aula è presente il procuratore capo Giancarlo Caselli. Al suo fianco il procuratore aggiunto Sandro Ausiello e tutti i pm che hanno lavorato per anni al caso: Monica Abbatecola, Enrico Arnaldi Di Balme, Giuseppe Riccaboni, Roberto Sparagna e Stefano Castellani. Tra gli imputati a piede libero è presente Antonino Battaglia, ex segretario di Rivarolo, con l’avvocato Franco Papotti. Nevio Coral non si è ancora presentato. Oltre agli imputati con i loro legali sono presenti le parti civili: Regione Piemonte, Provincia di Torino, i comuni di Torino, Chivasso, Leinì, Volpiano, Moncalieri e l’associazione Libera. I comuni di Rivarolo e di Cuorgné, pur colpiti dalla ‘ndrangheta secondo l’accusa, non si sono mai costituiti. Il giudice Paola Trovati ha aperto l’udienza e ha fatto l’appello. Il procuratore Caselli ha dichiarato che l’accusa non procederà alle repliche. La corte si è ritirata quindi in Camera di consiglio . La sentenza è attesa per le ore 17.
Elisa Sola e Gianni Giacomino