A Ciriè i pazienti del pronto soccorso sarebbero stati costretti ultimamente a portarsi le coperte da casa: la situazione, incresciosa, è stata segnalata (e fotografata) da diversi cittadini. Secondo alcuni il disagio si protrarrebbe già da almeno un mese e interesserebbe anche altri reparti dell’ospedale. Sulla vicenda è intervenuto un consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Batzella, che è arrivata persino a chiedere all’autorità sanità territoriale in questione se il problema, come parrebbe, non riguardi il servizio stesso del lavaggio delle coperte, affidato ad una ditta esterna.
Nella richiesta di chiarimenti alla Asl To4, si affronta anche l’argomento del sovraffollamento del Pronto soccorso e di turni massacranti cui sarebbero sottoposti medici ed infermieri vista l’annosa mancanza di personale: «Chiediamo l’intervento tempestivo dell’ASL To4 affinché si ristabilisca una situazione di normalità. All’assessore regionale alla Sanità Saitta chiediamo di finirla con gli slogan ed iniziare a lavorare per incrementare i posti letto ed aumentare il personale,
quantomeno in Pronto Soccorso», ha concluso il consigliere pentastellato.
Di seguito la risposta (integrale) dell’Asl a firma del ditrettore generale Lorenzo Ardissone: «Oggi, in seguito alla segnalazione del Consigliere regionale Stefania Batzella, è stato effettuato un sopralluogo in Pronto Soccorso da parte della Direzione Medica del Presidio ospedaliero di Ciriè, da cui è emerso quanto segue. Tutte le coperte degli utenti presenti in Pronto Soccorso erano quelle in dotazione all’ASL, tranne in un caso la cui coperta (come quella che si vede nella foto) è quella che la persona assistita aveva quando è arrivata in ambulanza dal proprio domicilio. Al riguardo si è dato disposizioni che, quando arrivi un utente in Pronto Soccorso con la propria coperta, questa sia subito sostituita con una in dotazione al Pronto Soccorso. Peraltro, si è rilevato che nel magazzino della biancheria del Pronto Soccorso erano disponibili 3 coperte di scorta.
Per quanto riguarda la sala di degenza temporanea citata nella segnalazione, si fa riferimento alla sala di OBI (Osservazione Breve Intensiva), dotata di 16 letti di degenza. Alle 16,30 tutti i 16 posti letto erano occupati, ma di questi soltanto dieci persone erano in attesa di ricovero e, di queste dieci, per otto era già stato organizzato il ricovero in reparto entro poche ore. Per quanto riguarda il numero di passaggi in Pronto Soccorso, non si registra assolutamente un iperafflusso. Negli ultimi tre giorni si sono avuti i seguenti accessi: venerdì 19 febbraio n. 143 passaggi; sabato 20 febbraio n. 138 passaggi; domenica 21 febbraio n. 133 passaggi. Si tratta di accessi in linea con quelli medi giornalieri, n. 137 passaggi, registrati dal 1° gennaio 2016.
Al di là dei singoli episodi, si ricorda che è pienamente operativo il piano aziendale contro il picco influenzale. Piano costituito da diversi interventi, che vanno ad agire a livello ospedaliero, per rendere più efficiente la gestione delle persone ricoverate, a livello dei CAVS (nuclei di Continuità Assistenziale a Valenza Sanitaria, strutture sanitarie intermedie tra ospedale e territorio a valenza territoriale), per agevolare le dimissioni protette, e a livello della guardia medica, per potenziarne alcune sedi. Inoltre, proprio al fine di garantire un puntuale monitoraggio dei passaggi in Pronto Soccorso e dei ricoveri, abbiamo individuato un coordinatore aziendale, il dottor Angelo Scarcello, Responsabile della Direzione del Presidio ospedaliero di Ciriè-Lanzo. In caso di sovraffollamento o di criticità nelle dimissioni, il Coordinatore si raccorderà con la Direzione Aziendale e con le Direzioni di Presidio per l’individuazione e l’applicazione di eventuali ulteriori azioni organizzative».