Nel 2017 (ultimi dati Istat disonibili) all’ospedale di Ciriè non sarebbe stata praticata nessuna interruzione di gravidanza volontaria. Per denunciare il dato e, con esso, la propensione “antiabortista” che sarebbe peculiare del nosocomio della città dei D’Oria, La Rete delle Donne di San Maurizio e i giovani di Potere al Popolo Ciriè-Valli di Lanzo hanno appena realizzato nella tarda mattinata di oggi, lunedì 25 novembre, non a caso giornata nazionale contro la violenza sulle donne, un flashmob davanti all’ospedale di via Battitore. Nel documento prodotto contestualmente all’iniziativa e distribuito con un volantinaggio si legge: “Sembra impossibile che un ospedale cui è stato conferito il bollino rosa per la particolare attentenzione alle cure rivolte alle donne ,non garantiscai un diritto sancito per legge. Riteniamo inammissibile, in un ospedale pubblico (unico caso in Piemonte) non avere un medico coscienzoso a riguardo: impedire una Ivg è una vera e propria violenza di genere. Chiediamo subito l’applicazione della legge vigente!”. Abbiamo chiesto una replica all’Asl To4 sulla vicenda che – vista li perentorio j’accuse dei sodalizi organizzatori della manifestazione – riteniamo non tarderà ad arrivare.
L'iniziativa di Rete delle Donne e Potere al Popolo contro l'obiezione di coscienza
“Impedire le interruzioni di gravidanza volontarie è una vera e propria violenza di genere”, flashmob davanti all’ospedale
Per denunciare il dato e, con esso, la propensione "antiabortista" che sarebbe peculiare del nosocomio della Città dei D'Oria