- Ricevamo da parte dell’Asl To4 e volentieri pubblichiamo:
“In relazione a notizie di stampa che riportano un comunicato dell’Organizzazione Sindacale Nursind riguardante un iperafflusso eccezionale nei Pronto Soccorso di Chivasso e di Ciriè, seguono le precisazioni dei Direttori delle Direzioni Mediche Ospedaliere, del Direttore del Dipartimento di Emergenza e del Direttore della Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza.
La doverosa premessa è che già mesi fa, come ogni anno, è stato definito il piano aziendale per la gestione dell’iperafflusso invernale, con l’obiettivo complessivo di evitare disagi agli utenti. Un piano costituito da diversi interventi, che vanno ad agire a livello della guardia medica, per potenziarne alcune sedi, a livello ospedaliero, per rendere più efficiente la gestione delle persone ricoverate, e a livello dei posti letto presenti sul territorio disponibili per ricoveri di post acuzie. Quest’ultimo intervento permette un celere trasferimento delle persone assistite dalle strutture ospedaliere aziendali alle strutture deputate al ricovero in post acuzie e, di conseguenza, si rendono disponibili posti letto in ospedale per il ricovero per acuti. Inoltre, sono stati identificati posti letto aggiuntivi negli Ospedali aziendali, così suddivisi: 6 nel Presidio ospedaliero di Chivasso, 10 nel Presidio ospedaliero di Ciriè-Lanzo e 15 nel Presidio ospedaliero di Ivrea. Come negli anni precedenti, l’iperafflusso sarà gestito con la massima attenzione a consentire tutta l’attività chirurgica programmata; in caso si rendano necessarie occasionali riduzioni, avranno priorità le patologie oncologiche e traumatologiche.
Al momento, tuttavia, nei Pronto Soccorso dell’ASL TO4 non si è ancora verificato un aumento degli accessi di carattere stagionale, che sono giornalmente monitorati da parte delle Direzioni Mediche Ospedaliere e della Direzione Generale. I dati testimoniano un numero di accessi giornalieri in linea con la media giornaliera annuale; ecco i numeri: nell’anno 2019 i passaggi medi giornalieri sono stati 138 nella sede di Chivasso e 131 nella sede di Cirié; la media giornaliera dei primi otto giorni dell’anno è stata di 133 nella sede di Chivasso e di 131 nella sede di Ciriè.
La peculiarità nell’attività di questi giorni è stata quella di aver impegnato un maggior numero di barelle contemporaneamente occupate. Le ragioni di questa circostanza sono indipendenti dall’epidemiologia influenzale: il clima di questo periodo dell’anno induce una maggiore incidenza di eventi respiratori, talvolta con ricaduta sull’apparato cardiovascolare, che interessa, in particolare, i soggetti più fragili come le persone anziane affette da pluripatologie. Pertanto, si è osservato un incremento relativo al numero di pazienti che avevano indicazione a osservazione/ricovero ospedaliero. Questo ha comportato un lieve incremento dei tempi di degenza in Pronto Soccorso o del tempo d’attesa per i mezzi di soccorso nel passare in consegna i pazienti, senza però mai determinare condizioni di interruzione del servizio. In ogni caso, tale condizione si è svolta senza criticità per la sicurezza dei pazienti, che hanno trovato tutti l’assistenza di cui necessitavano, e si è sempre garantito il regolare turnover nelle postazioni di trattamento e cura.
Questa evenienza rientra nelle regolari attività dei Pronto Soccorso, che assicurano le prestazioni necessarie a fronte di qualsiasi carico di lavoro, attivando quando opportuno gli interventi previsti per i periodi di afflusso massiccio.
In questi giorni sono stati impiegati i presidi aggiuntivi, quali barelle integrative (senza dover però ricorrere alle barelle da campo) e postazioni su poltrona per la gestione dei pazienti con minori necessità assistenziali, laddove e nei momenti nei quali si sia reso necessario.
Compatibilmente con la gestione delle urgenze maggiori, che si sono osservate secondo la normale epidemiologia del periodo in corso, sono sempre state garantite la regolarità degli orari di visita, la distribuzione dei pasti e, compatibilmente con la necessità di gestione continuativa clinico-assistenziale dei pazienti acuti, le migliori condizioni di decoro e di privacy”.