Recentemente una quarantina di taxi ha “invaso” il centro di San Francesco al Campo (uno dei tre Comuni aeroportuali con Caselle e San Maurizio) per protestare davanti al municipio: l’agitazione riguarda la concessione di due licenze da parte del Comune successivamente contestate dalla Città Metropolitana. E qui si pone un problema legato ai diritti dei lavoratori, perché – contenzioso legale sorto a parte – i due taxisti che hanno ottenuto la licenza stanno già lavorando da mesi.
Ma la giornata non era quella giusta dato che gli uffici comunali erano chiusi per la patronale i taxisti non hanno potuto ricevere udienza. Però, dopo aver parlato con il comandante dei civich, hanno promesso che torneranno presto, a sorpresa.
«La Città Metropolitana reagisce solo ora, dopo così tanto tempo? Quella di dare queste due licenze a titolo gratuito è stata una scelta politica dell’Amministrazione comunale per offrire opportunità di lavoro – si chiede il comandante della polizia municipale sanfranceschese che ha parlato a lungo con la folta delegazione di tassisti – È vero che c’è stato un errore burocratico ma anche che è stato corretto e che era già noto quando la commissione si è riunita a gennaio.»
All’origine dell’empasse una determinazione di Città Metropolitana, datata 23 settembre, con cui la Direzione Territorio Trasporti annulla un suo precedente parere di conformità dato alla richiesta di nuove licenze taxi da parte del Comune pervenuta nel maggio 2018. Sì perché, dopo aver fatto i controlli, Città Metropolitana avrebbe riscontrato che, diversamente da quanto risultava dalla deliberazione di Giunta, sul territorio di San Francesco non ci sono stazioni ferroviarie e che pertanto le licenze da rilasciare erano di meno.
Una vicenda che si preannuncia lunga e tortuosa: il Comune sembra ora voler impugnare l’atto della Città Metropolitana mentre la categoria dei taxisti, in maniera compatta, ha fatto ricorso al Tar.