“La scuola non è un pollaio”, la protesta del coordinamento dei presidenti di Consiglio d’Istituto
Redazione
01 Feb 2021
Martedì 2 febbraio a partire dalle 15,45 è previsto un presidio sotto la sede dell'ufficio scolastico regionale, a Torino
“La scuola non è un pollaio”, la protesta del coordinamento dei presidenti di Consiglio d’Istituto
Tanti i temi toccati: dalla riduzione del numero di alunni per classe agli investimenti sull'edilizia scolastica, senza dimenticare il tracciamento capillare e diffuso all'interno dei plessi

Anche il Coordinamento dei Presidenti di Consiglio d’Istituto della Regione Piemonte sarà presente, martedì 2 febbraio dalle 15,45 presso la sede dell’USR Piemonte in corso Vittorio Emanuele II 70, al presidio “La scuola non è un pollaio”, organizzato da Cub Scuola Università Ricerca Torino e Priorità alla scuola – Piemonte.

Il Coordinamento – di cui fanno parte diversi istituti comprensivi del Ciriacese, del Canavese e delle Valli di Lanzo – condivide i temi della “protesta”, pur non aderendo a tali movimenti e, nello specifico, ci tiene a focalizzare l’attenzione su alcuni temi ad esso cari:

Eliminare le classi pollaio, riducendo il numero di alunni per classe.

Le scuole hanno da poco chiuso la raccolta delle iscrizioni e, a breve, procederanno con i soliti coefficienti a costituire le classi iniziali. Tutto come prima, come se non si fosse nel pieno di una pandemia a livello mondiale ed il tutto come se essa non avesse mostrato la condizione disastrosa della scuola pubblica italiana. Questa condizione ha portato l’interruzione, o il forte depotenziamento attraverso la DAD, del diritto costituzionalmente garantito all’istruzione per un’intera generazione la quale sta subendo, anche psicologicamente, i danni che negli anni sono stati inflitti alla scuola pubblica e che la crisi ha ulteriormente aggravato;

Chiediamo che i soldi pubblici, siano essi fondi europei o nazionali, non siano investiti esclusivamente in digitale o in una fantomatica sinergia con le attività produttive, ma vengano utilizzati per una riduzione significativa del numero di alunni per classe e per il conseguente ampliamento dell’organico docente e del servizio ATA;

Investimenti seri e veloci sull’edilizia scolastica. Si parla di digitalizzazione, che ha ovviamente anche i suoi riscontri positivi, quando alcuni istituti non hanno nemmeno la fibra o, addirittura, una connessione decente;

Riduzione del coefficiente del numero di alunni per classe: massimo 20 alunni e 15 in presenza di alunni/e con disabilità;

Tracciamento capillare e diffuso all’interno delle scuole che non sia propriamente il progetto di “Scuola Sicura”, alla quale pochissime famiglie hanno dato adesione, probabilmente a causa dello scarso coinvolgimento dei genitori da parte delle istituzioni regionali che non hanno saputo anticipare tali criticità.

Per ulteriori informazioni, è possibile scrivere una mail a: coord.presidenti.scuole.provto@gmail.com.

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