All'uomo, 61 anni e da sempre residente a Robassomero, conferita la medaglia di bronzo al valor civile
Soccorse e salvò da morte certa un operaio: il riconoscimento dal Quirinale per il poliziotto eroe Francesco Pastore
Il fatto si verificò il 3 gennaio 2012 a Torino, nel commissariato presso cui stava operando il lavoratore colto da un grave infarto
Dopo l’encomio, qualche anno fa, uno dei riconoscimenti più importanti conferiti dallo Stato per il poliziotto robassomerese Francesco Pastore. L’uomo, salvò infatti da morte certa un operaio che, mentre stava lavorando nel suo commissariato, veniva colpito da un grave infarto.
Per questo, a 9 anni da quei drammatici fatti, Pastore ha appena ricevuto notizia dal Quirinale del conferimento di una medaglia di bronzo al merito civile. Nella motivazione per l’onorificenza si legge: «Con pronta determinazione, libero dal servizio, interveniva in soccorso di un operaio, colto da malore mentre effettuava lavori di manutenzione presso la sede di servizio, praticandogli, in attesa dell’ambulanza, una manovra di primo soccorso per la rianimazione cardio-polmonare per un lungo lasso di tempo, riuscendo a salvargli la vita. Chiaro esempio di elette virtù civiche e non comune senso del dovere».
Il fatto si verificò il 3 gennaio 2012 a Torino e la medaglia in oggetto viene conferita con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del ministero dell’Interno a persone, Enti e Corpi «che si siano prodigati, con eccezionale senso di abnegazione, nell’alleviare le altrui sofferenze o, comunque, nel soccorrere chi si trovi in stato di bisogno».
E per salvare quell’uomo Pastore dovette praticare il massaggio cardiaco e altre manovre salva vita per oltre 20 minuti. La prima ambulanza era infatti arrivata senza la rianimazione ed era stato necessario attendere l’arrivo di un’altra medicalizzata. Inoltre, come ricordato al tempo dal suo stesso dirigente, non era la prima volta che Francesco, che peraltro è molto preparato, salvava qualcuno.
In questo caso la buona sorte giocò tra l’altro un ruolo decisivo nel felice epilogo della vicenda.
Pastore non era di servizio e quel giorno era andato in ufficio per errore: quando si dice il destino.
Dopo la dimissione dell’uomo infartuato, il direttore del reparto di rianimazione dell’ospedale Martini, Artemio Brusa, scrisse anche alla Polizia per proporre un encomio al poliziotto, rimarcando che il suo intervento era stato determinante per la salvezza dell’operaio.
Dopo la dimissione dell’uomo infartuato, il direttore del reparto di rianimazione dell’ospedale Martini, Artemio Brusa, scrisse anche alla Polizia per proporre un encomio al poliziotto, rimarcando che il suo intervento era stato determinante per la salvezza dell’operaio.
Francesco Pastore, revisore tecnico della Polizia di Stato oggi ha 61 anni ed è in pensione dal maggio del 2020. Per gran parte della carriera in forza all’Ufficio sanitario della Questura, negli ultimi anni era passato dalla sede di corso Valdocco a quella del V reparto mobile.