Primo, “l’affaire” dei soli ginecologi obiettori al nosocomio cittadino non sarebbe affatto un “nodo” sciolto, così come si era inteso dopo che l’annosa questione era stata riportata all’attenzione dell’opinione pubblica e della politica regionale da cui era poi giunta, alla fine del ‘22, la notizia di una delibera che introduceva la presenza (che per legge avrebbe dovuto essere garantita a prescindere) di professionisti disposti a praticare l’Ivg a Ciriè; situazione che è stata confermata da Giulia Sopegno, attivista di Provincialotta e dalla stessa consigliera grillina Disabato, storicamente attiva sul tema in Consiglio regionale.
Secondo, a fronte del perdurare di fasi di difficoltà nella sanità pubblica che rendono difficili assunzioni e trovare posti letti, per non parlare delle erogazioni di prestazioni (che oggi con il cup possono dirottare qualsiasi persona in qualsiasi ospedale della regione), è certamente una buona notizia che, sebbene da pochi giorni, all’ospedale di Ciriè siano stati liberati e resi disponibili 15 posti letto in più per la medicina generale, ancora off limits fino all’altro giorno perché impegnati da quello che è ormai l’ex reparto Covid. Potere dei convegni, o almeno, di quelli ben organizzati e documentati: sì perché quanto sopra – tra mille altri aspetti – è emerso dall’incontro di venerdì 3 marzo voluto dal Movimento 5 Stelle ed ospitato nella sala conferenze dell’Istituto Troglia, per affrontare «nella maniera più trasversale possibile» l’incipiente depauperamento del comparto sanitario pubblico e contuestualmente la crescente privatizzazione dello stesso.
Del resto – e per questo non c’è bisogno di un seminario – anche alle nostre latitudini si riscontrano spesso lunghe liste di attesa per esami di routine con necessità di lunghi spostamenti, attese per l’accesso al pronto soccorso, e attese altrettanto lunghe e “perigliose” per il riconoscimento dei benefici della legge 104/1992, in tema di assistenza, integrazione sociale e diritti delle persone portatrici di disabilità.
«L’ospedale di Lanzo appare sotto-utilizzato – osservava Silvestro – mentre si consolida sempre più il rapporto con strutture private. Il Pronto soccorso di Ciriè funziona grazie a personale a gettone, con un aumento significativo dei costi a carico del Servizio Sanitario, né sembra possibile reperire altrimenti le professionalità necessarie. Le cosiddette case della salute, di prossima apertura nella zona, rappresentano probabilmente una risposta parziale: per questo siamo molto soddisfatti dell’incontro con i cittadini sul tema sanità avvenuto venerdì 3 marzo nel salone del Troglia. La serata ha visto un buon afflusso di pubblico, di orientamenti ed età eterogenei, e si è conclusa con domande e riflessioni spontanee provenienti dal pubblico. Hanno presenziato anche autorità locali (tra cui il presidente del Consiglio comunale Beppe Lozito), che ringrazio. Tutto ciò è la dimostrazione che i cittadini continuano ad interessarsi di temi concreti che riguardano la comunità, e per chi ha un ruolo politico è importante mantenersi in ascolto. Il gruppo del Canavese, Ciriacese e Valli di Lanzo del M5S, proseguirà nella direzione intrapresa: ci confronteremo ancora con i nostri concittadini e approfondiremo altri temi».
Presenti oltre a deputati e consiglieri regionali pentastellati – il moderatore era lo stesso Franco Silvestro – medici, operatori sanitari e sindacalisti. Dall’escursus storico che non ha risparmiato nessun tipo di amministrazione o approccio politico del medico di base Giancarlo Gatta Michelet con tanto di grafici e cifre sulla costante “demolizione” del pubblico che ci ha portati peraltro ad essere impreparati alla pandemia, all’attuale problema dei pronto soccorso, allo stesso controverso fenomeno dei medici gettonisti: si è parlato, con dovizia di dati e testimonianze, e molta preoccupazione, di tutto questo.
Il focus sugli interventi
Senatrice Elisa Pirro: «Abbiamo partecipato ad un confronto ricco e strumento di crescita per tutti i partecipanti. Politici locali e nazionali, sanitari e cittadini hanno parlato dei problemi e dei punti di forza della nostra sanità pubblica. Sono felice che ci sia stata una così grande partecipazione e ringrazio il gruppo locale nella persona di Matteo Locatelli e naturalmente il consigliere Franco Silvestro.»
Consigliera regionale Sarah Disabato: «La grande partecipazione testimonia l’apprensione dei cittadini nei confronti del sistema sanitario piemontese e, in primis, dell’Asl To4. Chi ha guidato il Piemonte in questi anni non ha fatto nulla per cercare di arginare la deriva che consegna la sanità nelle mani dei privati. Dai pronto soccorso dati in appalto a cooperative alle strutture sanitarie in vendita, dai bilanci disastrosi nelle Asl alle lista d’attesa eterne, si sta andando sempre di più verso la privatizzazione ».
Giuseppe Summa, Nursind: «Interessante dibattito sulla Sanità pubblica quello di venerdì sera. Ringrazio gli organizzatori dell’evento, che mi hanno dato la possibilità di poter rappresentare le vere criticità di chi opera in prima linea».