Anche stamattina lungo la linea della Torino Ceres è andata in scena l’ennesima empasse della ferrovia locale, con tante persone ad aspettare, ad ammassarsi e ad arrivare tardi a scuola o al lavoro. a causa di un guasto alla linea elettrica per il quale molti ragazzi alla fine non sono nemmeno andati a scuola: in merito pubblichiamo l’ampia ed esaustiva “lettera-report” inviataci da una classe del Liceo delle Scienze Umane Albert di Lanzo, la IVC e in coda lo stesso commento di una loro insegnante, la Professoressa Fabiana Cescon.
La lettera dei ragazzi
«Siamo esausti! Le tratte di Gtt e Rfi presentano gravi problematiche in quanto ritardi e scioperi hanno frequenza elevata, ossia tutte le settimane almeno una o due giornate sicuramente sappiamo che o arriveremo in ritardo a scuola o dovremo sperare che i nostri genitori possano accompagnarci a scuola o venirci a prendere, con tutti i problemi annessi: sperare che possano chiedere un permesso al lavoro per esempio, o il traffico che si congestiona ancora di più. Come se non bastasse, in occasione di scioperi, non ci viene sempre garantito nemmeno il servizio nelle fasce cosiddette protette che protette non sono; i bus sostitutivi, anche in occasione di guasti, non passano mai secondo la frequenza indicata e comunque non sono mai sufficienti a contenerci tutti, proprio come è successo oggi: il treno in arrivo a Ciriè è arrivato in ritardo di 10 minuti e, ancora fermi in stazione, poco dopo si sono spente le luci e stati rimasti fermi sul treno senza sapere nulla per almeno 30 minuti; qualcuno ha preso il bus sostitutivo, ma aveva capienza di soli 50 posti, noi invece abbiamo chiamato i nostri genitori portando a scuola anche altri ragazzi. Quindi, in sostanza, il problema è stato risolto da noi, se avessimo atteso l’altro bus sostitutivo saremmo arrivati a Lanzo alle 10. Ma questo è uno dei problemi più urgenti: anche quando la linea non presenta guasti e non c’è sciopero, lo spazio è risicato, anzi, non è sufficiente a ospitare tutti i passeggeri: ci tocca stare in piedi nei corridoi del treno e davanti alle uscite, venendo pure ripresi malamente dai controllori proprio perché siamo in piedi! Ma dove possiamo stare? Per salire la gente spinge, ma non c’è spazio; per scendere, a volte, rischiamo di dover scendere alla fermata sbagliata o di non poter affatto scendere per quanta calca c’è davanti alle Uscite. Problema che è ulteriormente aggravato alle fermate principali, dove alcune persone hanno anche subito “piccoli” incidenti, come cadute fra la banchina e il treno (è successo a due di noi) o all’interno del treno, e tutto questo perché l’unico vagone (sì, un solo vagone!) che passa chiaramente non può contenere tutti e tutti si accalcano pur di salire e venire a scuola. E non stiamo a parlare di quando i passeggeri che vogliono prendere il treno sono anziani o mamme con il passeggino… Quando anche i vagoni sono 2, le porte di uno non si aprono e quindi la situazione è grave ugualmente. Quando piove, filtra acqua all’interno del treno, tra l’altro vicino alle luci. Inoltre, una volta a settimana mediamente, il treno viene soppresso, ma l’app non lo comunica oppure parla di generico ritardo, con la conseguenza che stiamo fermi sulla banchina ad aspettare Godot e gli stessi operatori non sanno dare informazioni. E per finire, i biglietti: quando capita di prendere il treno con il semplice biglietto cartaceo, se il treno poi non passa, non c’è possibilità di rimborso. Tutto questo disservizio a fronte di abbonamenti che costano veramente tanto, e i controlli comunque sul possesso del biglietto non vengono fatti».
E questo invece è il commento della docente
«Ci avevano detto che con il passaggio a Trenitalia, il servizio non avrebbe subito variazioni, e invece il disservizio sta raggiungendo punte di una gravità quasi assurda. Continuano a garantire, in tutti i tavoli, maggior attenzione, ma quello che è previsto è una linea in più per collegare Torino con l’aeroporto. E il resto della linea? Nessuno mette in discussione l’importanza dell’aeroporto (e ci mancherebbe), ma ci sono altri paesi e servizi che gravitano intorno alla linea Torino-Ceres, scuole, aziende, ospedali! È inconcepibile che non ci si attivi finalmente per risolvere la situazione».