È tutto pronto per la prima edizione di “Fili Sottili”, il festival di Arte, Salute e Inclusione.
La manifestazione – che è un nuovo progetto di Lunathica – offrirà spettacoli, convegni e dibattiti, workshop teatrali e laboratori creativi, dall’8 al 10 maggio, tutti a ingresso libero. Un progetto innovativo volto a raccontare e condividere le esperienze artistiche e teatrali in ambito sociale; ma anche un’occasione per riflettere e confrontarsi sui temi della malattia psichiatrica e della disabilità e su quali attività e azioni possano rendere la nostra società più inclusiva; temi a cui Lunathica (che coordina i diversi appuntamenti che compongono questo ricco cartellone di eventi) ha sempre prestato una particolare attenzione all’interno della sua programmazione.
Tra i numerosi incontri previsti un momento molto atteso è il convegno “Le Radici Invisibili della Salute Mentale: come le determinanti sociali influenzano la psiche” (Ciriè, sabato 10 maggio, alle 16) a cura del dipartimento di Salute Mentale dell’Asl To4 alla presenza del direttore generale dell’azienda sanitaria locale, Luigi Vercellino e del direttore del dipartimento di Salute Mentale, Silvana Lerda. Un confronto sugli aspetti e i fattori che migliorano la salute mentale nella popolazione al quale interverranno Fabrizio Starace, Direttore DSM Asl To5 Regione Piemonte e componente del consiglio superiore di Sanità, Anna Maria Barbero, dirigente responsabile del Servizio Sociale dell’Asl To4, Loredana Mozzone e Lauretta Guidetto di Emergenza Teatro e Maria Gabriele Nigro, direttore della struttura complessa di Salute Mentale di Ciriè e Ivrea.
Durante il convegno il presidio ospedaliero Fatebenefratelli illustrerà il progetto “Sostare in comunità”. La cooperativa sociale Interactive propone “Iesa: Espressioni dell’abitare Sociale” (Ciriè, sabato 10 maggio, alle 10), un approfondimento sul modello Iesa (Inserimento Eterofamiliare Supportato di Adulti con disagio psichico) avente alla base una collaborazione tra pubblico e privato che crea esperienze trasformative non solo per l’utente, ma anche per la famiglia ospitante e per l’intera comunità.