Rock, il ritorno dei Figli di Guttuso: in teatro
Venerdì 23 maggio con uno spettacolo caleidoscopico allo Juvarra
Rock, il ritorno dei Figli di Guttuso: in teatro
Attivi dal 1987: «Abbiamo perso due compagni di viaggio, Antonello e Claudio, e suoniamo ancora anche per loro»

 

Venerdì 23 maggio, alle 21,30 al Teatro Juvarra di Torino (via Filippo Juvarra 13), il grande ritorno di una grande band torinese con uno spettacolo caleidoscopico: «Un concerto rock, uno spettacolo teatrale, un’esibizione multimediale assemblati in un allestimento assolutamente originale che coinvolge le emozioni a tutto tondo – recita il claim dell’evento – Tutto questo ma non solo. Un momento per ridere e sorridere, un momento per riflettere, un momento per cantare e far ballare le nostre anime al ritmo delle storie di nove personaggi che raccontano il loro tempo. Quello vissuto, quello aspettato, quello rinunciato, quello desiderato e quello consumato. La meraviglia degli istanti, la meraviglia di essere vivi!»

E Vivi? è infatti il titolo dello show targato Figli di Guttuso, storica band attiva dal 1987, quando i suoi appartenenti andavano all’università: «Ci siamo incontrati nei bagni di Palazzo Nuovo il giorno in cui morì Renato Guttuso – raccontano –  In quel periodo girava voce che alcuni aspiranti eredi si spacciassero per suoi figli, nati da ignote prostitute, nonostante – dettaglio gustoso – pare fosse impotente. Un nome così assurdo ci sembrava perfetto per una band nata in un bagno. In oltre trent’anni abbiamo suonato ovunque: stadi, cantine, piole deserte e festival che neanche Google Maps riesce a trovare. Sul palco? Frustini, vino rosso, motociclette, violini maltrattati e una discreta quantità di imbarazzo pubblico. Il nostro curriculum comprende sette album, svariate collaborazioni (dal jazz al folk), e un brano suonato persino dai professori del Teatro Regio — sì, lo sappiamo, non ci credete neanche voi».

VIDEO

«Abbiamo perso due compagni di viaggio, Antonello e Claudio, e suoniamo ancora anche per loro. Non per nostalgia, ma perché il rock ci tiene vivi, ci cura, ci prende a schiaffi e ci fa ridere. I nostri figli oggi si vergognano quando ci vedono sul palco. È una tradizione di famiglia: anche i nostri genitori si vergognavano di noi. Ma noi non ci siamo mai vergognati di niente. Ed è forse proprio questo il senso di tutto: suonare ancora, nonostante tutto e tutti. Con la stessa energia di sempre. O forse anche di più!»

 

Musiche (originali e non) Figli di Guttuso
Regia ed allestimento scenico di Alberto Barbi

A
A
A
ULTIME NOTIZIE