Due aziende di San Maurizio sono protagoniste di un innovativo progetto di riciclo. Ogni anno in Italia oltre 10 milioni di palline da tennis e padel vengono gettate e 10mila tonnellate di gomma, feltro e plastica finiscono in discarica. Ora con il progetto “Gpadel Play Green” verranno recuperate e diventeranno materiali utili per pavimentazioni sportive, superfici antiurto, isolanti acustici. A trasformare le palline da rifiuto a risorsa sono Reballtex e Turin Carta, due aziende di San Maurizio che realizzeranno il progetto sostenuto, anche economicamente, della Fondazione Compagnia di San Paolo con il bando Re:azioni. «Io e mia moglie siamo appassionati di tennis – spiega Marco Luino, amministratore con Elisa Vercelli di Reballtex – ci siamo interrogati su come dare un futuro alle palline da gioco. A gennaio dopo una lunga trafila burocratica siamo riusciti ad ottenere le autorizzazioni ed è nata la società». Sarà Turin Carta, l’azienda di via Fatebenefratelli, a San Maurizio, a separare i diversi elementi che compongono la pallina. «Siamo nati negli anni ‘50 per il recupero della carta da macero – affermano Paola e Riccardo Vetere di Turin Carta – siamo stati pionieri nel recupero degli pneumatici inutilizzabili e nel trasformare il pvc delle guaine dei cavi elettrici in autobloccanti riciclati ecologici. Oggi iniziamo questo nuovo progetto: la gomma delle palline servirà per gli autobloccanti e per i prefabbricati in edilizia».
“Gpadel Play Green” è stato presentato venerdì scorso da Gpadel, il primo gruppo italiano interamente dedicato al padel: nei dieci centri del Torinese sono stati collocati i raccoglitori “Play Green”, dei contenitori dove lasciare le palline non più utilizzabili. «Lo sport deve essere promotore di valori positivi – ha dichiarato Armando Calvetti, fondatore di Gpadel – Con “Gpadel Play Green” vogliamo dimostrare che anche un piccolo gesto, come il riciclo di una pallina, può fare una grande differenza». L’iniziativa verrà progressivamente estesa anche ai circoli di tennis e padel esterni che vorranno aderire alla rete di economia circolare.