A dare la notizia è stato l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta: alcune zanzare presenti a Caselle sono portatrici del West Nile Virus. Per evitare la sua trasmissione attraverso le trasfusioni, il Centro Nazionale di Sangue ha disposto per i donatori che abbiano trascorso anche una sola notte a Caselle o San Mauro, altra città interessata dal provvedimento, l’effettuazione di un test Wnv Nat o la sospensione di 28 giorni per le donazioni.
Il medico di famiglia Stefano Dinatale (nella foto) invita a evitare allarmismi: «Comprensibilmente, la notizia può generare preoccupazione. Tuttavia, è fondamentale mantenere la calma e affidarsi a informazioni scientificamente fondate. Il panico non è mai utile, mentre la prevenzione può fare molto».
Spiega il dottore, il cui studio si trova in via Roma: «Il virus West Nile è trasmesso dalla puntura di zanzare infette, in particolare della zanzara comune (Culex pipiens), attiva soprattutto dal tramonto all’alba.
Non si trasmette da persona a persona. Nella maggior parte dei casi, circa l’80 per cento, l’infezione decorre senza sintomi. In circa il 20 per cento delle persone può manifestarsi con sintomi lievi, simili a un’influenza estiva: febbre, mal di testa, dolori muscolari o sfoghi cutanei. Le forme più gravi, che interessano meno dell’1 per cento dei contagi, possono comportare complicanze neurologiche (meningite o encefalite) e si verificano quasi esclusivamente in persone anziane o con un sistema immunitario indebolito».
«Tutti sono in grado di dare il loro contributo nell’arginare l’azione delle zanzare infette. «È possibile – prosegue Dinatale – ridurre notevolmente il rischio di punture adottando alcune semplici misure: eliminare i ristagni d’acqua da sottovasi, tombini, secchi, grondaie o altri contenitori; Installare zanzariere alle finestre e usare ventilatori o condizionatori, senza esagerare, che riducono l’attività delle zanzare; applicare repellenti cutanei nelle ore serali e notturne, secondo le indicazioni dei prodotti; indossare abiti chiari, a maniche lunghe e pantaloni lunghi durante le ore in cui le zanzare sono più attive. Nel caso in cui, nei giorni successivi a una puntura di zanzara, si manifestino febbre alta, cefalea, rigidità del collo, stato confusionale o altri sintomi neurologici, è opportuno consultare tempestivamente il medico curante o la guardia medica al numero 116117 sabato, domenica o in orario extra-ambulatorio, soprattutto nei soggetti più fragili. Nella maggior parte dei casi, eventuali sintomi lievi non richiedono interventi particolari. Il virus circola ogni estate in molte regioni italiane e, pur essendo sotto monitoraggio, non rappresenta una minaccia grave per la popolazione generale. Una corretta informazione, unita a semplici azioni preventive, è lo strumento più efficace per proteggersi e affrontare la situazione con serenità. Non è il momento del panico, ma, anche questa volta della responsabilità».