Un polo culturale per Alberto Cesa in piazza Resistenza?
A promuovere il progetto nell'ex plesso delle scuole medie Vittorio Mosca ed Endrio Milano
Un polo culturale per Alberto Cesa in piazza Resistenza?

È praticamente dietro l’angolo il 9 settembre, data in cui l’Amministrazione comunale taglierà il nastro delle nuove ali della scuola secondaria di primo grado in strada Salga, che dal giorno successivo accoglieranno le classi trasferite dal plesso di piazza Resistenza. Un trasloco analogo a quello compiuto nel 2023 dalle sezioni della ex primaria “Collodi” nelle aule fino a quel momento inutilizzate della “Rodari” per toglierle dalla rotta di atterraggio degli aerei.

Ma se la “Collodi” si appresta a diventare un polo sanitario che in particolare riunirà i medici di famiglia casellesi, che ne sarà della ex sede delle medie? Un’idea l’ha lanciata Vittorio Mosca, cultore di storia locale e volontario parrocchiale nella chiesa dei Battuti: una grande e moderna biblioteca. «Caselle – afferma Mosca – ha un’ottima biblioteca. La sede è prestigiosa (a Palazzo Mosca, ndr) ma insufficiente, anche se venisse allargata ai locali sottostanti sarebbe una situazione precaria e limitata. Inoltre è priva di elementi ormai indispensabili ad una moderna biblioteca. Perché, allora, non destinare il primo piano dell’ex media alla biblioteca? Sarà possibile dotarla anche di una sala consultazione e per conferenze. La palestra potrebbe diventare un bel teatro». Ma c’è di più, aggiunge Mosca: sarebbe l’occasione per omaggiare, finalmente, nella sua città un grande musicista, alfiere del folk: Alberto Cesa, fondatore dei Cantovivo, scomparso nel 2010.

Il progetto è stato rapidamente sposato dal consigliere di minoranza Endrio Milano, che ha presentato un’interrogazione al sindaco Giuseppe Marsaglia. «Fino ad oggi – scrive il capogruppo di Progetto Caselle 2027 – pare che a Caselle sia più difficile che altrove fare promozione culturale di livello ed in modo continuativo, anche capace di generare un flusso costante di turismo lento». Con riferimento a edifici rimasti vuoti per anni come la vecchia stazione e l’ex “Baulino”, «per evitare gli errori del passato – aggiunge Milano – è necessario decidere per tempo le nuove destinazioni d’uso, quando gli immobili sono ancora in efficienza e con poca spesa possono essere adattati a un nuovo utilizzo. Il Polo Culturale Alberto Cesa, oltre ad ospitare la biblioteca, potrebbe essere un centro studi sulla musica popolare e sulle molte attività di Cesa come una scuola per strumenti musicali come la ghironda. Certamente sarebbe lievito per ulteriori iniziative, ad esempio dei festival».

All’Amministrazione – che di solito risponde al cospetto del Consiglio Comunale – Milano chiede inoltre di «far valutare agli uffici comunali competenti quale potrebbe essere la spesa minima necessaria per adibire i locali a Polo Culturale» e di «organizzare una pubblica assemblea sulle future destinazioni dei locali di piazza Resistenza».

A
A
A
ULTIME NOTIZIE
«Consapevoli della nostra forza»
Sport...
La nuova avventura nella Capitale è ormai alle porte per Teresa Maria Bosso. Da lunedì 1° settembre sarà a disposizione della Smi Roma Volley, che non...
Agosto 22, 2025