Si indaga dell’esistenza di un collaudato sistema illegale in cui ci sarebbero ditte operanti nel settore edile e del movimento terra del Torinese
Rifiuti speciali: falsificavano certificati ambientali, perquisizioni in sei sedi tra provincia di Torino e Lecce -Video-
Operazione “Terre mascherate”, impiegati i carabinieri del Noe

Dalle prime luci dell’alba sono in corso perquisizioni in alcune abitazioni e in sei sedi di un’azienda, in provincia di Torino e in quella di Lecce,da parte dei carabinieri nell’ambito di una importante indagine sulla gestione illecita di rifiuti.

I decreti di perquisizione sono stati emessi dalla Procura della Repubblica di Torino ed eseguiti dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Torino.  Secondo gli elementi raccolti, più soggetti sono gravemente indiziati di aver messo in piedi un sistema di falsificazione di documentazione ambientale relativa ad analisi chimiche su terre e rocce da scavo contaminate, per qualificarle come “sottoprodotti” eludendo la normativa sui rifiuti.

L’inchiesta fa luce sull’ipotesi dell’esistenza di un collaudato sistema illegale in cui ditte operanti nel settore edile e del movimento terra nella provincia di Torino, di concerto con un consulente ambientale e con laboratori di analisi compiacenti (con sede in Piemonte e in Puglia, operativi in tutto il territorio nazionale), avrebbero gestito in modo illecito ingenti quantitativi di rifiuti speciali.

Il NOE di Torino si è avvalso anche dell’esame di numerose Comunicazioni di Notizia di Reato (CNR) dell’ARPA Piemonte nelle quali si rilevavano condotte analoghe da parte degli attuali indagati sin dall’anno 2017, è risultato che gli stessi avrebbero fatto uso sistematicamente di rapporti di prova alterati o non autentici, apparentemente provenienti da laboratori di analisi accreditati, al fine di attestare falsamente la conformità di terre e rocce da scavo ai valori di concentrazione soglia di contaminazione previsti dalla normativa sui rifiuti (tabella 1, allegato 5, parte IV, titolo V, D.lgs. 152/2006).

Alcuni rapporti falsificati sarebbero stati utilizzati anche in pratiche di risanamento ambientale riguardanti terreni agricoli: i valori chimici relativi alla presenza di nichel, cromo, idrocarburi pesanti o amianto venivano alterati per far apparire le terre e rocce da scavo come non contaminate, consentendone così il riutilizzo senza trattarle come rifiuti speciali.

Per tutto questo, in mattinata, i carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica di Milano (da cui dipendono i NOE del Nord-Ovest) e quelli del NOE di Lecce, con il supporto di militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Torino e Lecce, nonché di personale specializzato dell’Informatica Forense della Procura di Torino e di tecnici di ACCREDIA (ente nazionale che certifica i laboratori di analisi), hanno dato esecuzione al decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica di Torino (dr A. AGHEMO) nei confronti di sei persone giuridiche (società gestione rifiuti, consulenza ambientale e laboratori analisi) e due persone fisiche (l ‘amministratore di uno studio di consulenza ambientale e un tecnico di laboratorio).

Le accuse conetstate dall’autorità inquirente riguardano i seguenti reati: falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico; violazioni degli obblighi di comunicazione e registrazione; falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, il tutto in concorso e nell’ambito di un unico piano criminoso portato avanti nel tempo.

L’operazione “Terre mascherate” rientra nella costante azione dei trentuno Nuclei Operativi Ecologici dell’Arma contro la criminalità organizzata ambientale e il traffico illecito di rifiuti, a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

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