La sera di domenica 19 ottobre, durante un’escursione alla ricerca di fauna cavernicola del gruppo speleologico alpino del Cai di Leini, il ricercatore Silvio Macario ha trovato due antichi fucili presumibilmente risalenti alla seconda guerra mondiale. Il ritrovamento, peraltro cosa che si è verificata con una certa frequenza negli anni in questo territorio così caratterizzato dalle battaglie della Resistenza, riveste un indubbio interesse storico, soprattutto per gli appassionati dell’argomento. Si tratterebbe di due Carcano 1891, moschetto utilizzato dal Regio Esercito (ma anche dai repubblichini di Salò) nella prima e seconda guerra mondiale.
Le due armi si trovavano in una vecchia miniera nella frazione di Cudine, altro luogo -sebbene tragicamente – iconico della lotta di Liberazione nelle Valli di Lanzo. «La miniera si trova nei pressi del Comune di Corio – ha raccontato a noi, e ai carabinieri cui naturalmente ha consegnato le carabine lo speleologo Silvio Macario -. Il ritrovamento è stato casuale: da oltre 25 anni i nostri membri del gruppo speleologico alpino del Cai di Leini svolgono ricerche esplorative storico scientifiche presso miniere delle Valli di Lanzo con professionalità e determinazione: sappiamo che le concessioni minerarie in quella zona risalgono agli inizi del 1900 per ricerche di ferro nichel e manganese. Ora sono luoghi in cui si rifugiano gli animali che studiamo: per fortuna, oltre alle armi in oggetto qualcosa (come dimostra la foto sotto del bell’esemplare di pipistrello) di quello che invece cercavamo l’abbiamo visto…».
Per la cronaca: il giorno dopo la consegna dei fucili in caserma, lo stesso Macario ha accompagnato i militari della Stazione di Lanzo per un ulteriore sopralluogo nella miniera nella quale si trovavano i due fucili.