Nuovi e significativi interventi sulla viabilità provinciale sono stati definiti grazie all’incontro tra la Città metropolitana di Torino e l’Unione Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone. Nell’ambito dell’iniziativa “Comuni in linea”, i rappresentanti dei due enti hanno discusso il rinnovo dell’Accordo di Programma per il 2026, che prevede un investimento iniziale complessivo di circa 350.000 euro, con la possibilità di ritocchi al rialzo. L’accordo prevede un meccanismo di cofinanziamento, con la Città metropolitana di Torino che si impegna a coprire la metà dei costi totali.

L’attenzione è concentrata su tre punti cruciali della rete stradale, mirati all’adeguamento e alla messa in sicurezza: la SP 1 con interventi a Traves e Pessinetto e Biò di Traves (km 33+800 della SP 1), il progetto di messa in sicurezza richiederà l’abbattimento di due fabbricati dismessi, con un conseguente incremento dei costi di acquisizione e demolizione.

I lavori dovranno essere coordinati con l’ampliamento della SP1 previsto dalla Città metropolitana, in adiacenza alla linea ferroviaria Torino-Cere.

A Pessinetto, si sta studiando un intervento analogo di allargamento della SP 1 tramite demolizioni, essenziale per la sicurezza di pedoni e autoveicoli e per la creazione di nuovi spazi di sosta. A Cantoira è invece in fase di definizione finale il progetto di consolidamento e miglioramento del ponte sulla Provinciale 33 Val Grande, accesso all’abitato di Cantoira. L’opera, dal quadro economico di 200.000 euro, prevede un allargamento di circa 50 centimetri della carreggiata e il miglioramento delle protezioni per agevolare il transito pedonale.

All’incontro hanno preso parte il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, il Presidente dell’Unione Montana Guido Bonino, l’Assessore alla Viabilità Mauro Garbano e l’Assessore ai servizi sociali Sergio Marietta, sottolineando l’importanza della collaborazione istituzionale per la manutenzione e lo sviluppo infrastrutturale del territorio montano.

(nella foto Sergio Marietta, Mauro Garbano, Guido Bonino e Jacopo Suppo)