Cinghiale ucciso (gratuitamente) a ridosso delle abitazioni della collina torinese da una persona che ha fatto fuoco dall’auto in corsa
Redazione
01 Dic 2020
L'indignazione e la denuncia degli animalisti:"episodio illegale e fuori da ogni logica venatoria"
Cinghiale ucciso (gratuitamente) a ridosso delle abitazioni della collina torinese da una persona che ha fatto fuoco dall’auto in corsa
Il Tavolo Animali & Ambiente scrive alla Città Metropolitana di Torino
Ha ucciso un cinghiale, sparandogli da dentro l’automobile e lasciando l’animale agonizzante in terra, poi è scappato, dileguandosi nella  notte. Un episodio certamente avulso da ogni pratica venatoria legittima quello che viene denunciato e stigmatizzato da Enpa, Lac, Lav, Legambiente, L’Aquilone, Lida, Oipa, Pro Natura e Sos Gaia, attraverso Il “Tavolo Animali& Ambiente. È accaduto sulla collina torinese nella notte del 27 novembre scorso.
 
«Ci auguriamo che si apra subito un’indagine per identificare chi ha sparato ad un animale selvatico, peraltro nei pressi delle abitazioni – dicono le sigle animaliste in un comunicato congiunto – in aperta violazione delle norme di legge vigenti. Sollecitiamo, quindi, sia la Città Metropolitana che il Comune di Torino, ognuno per la parte di propria specifica competenza, a considerare le proposte di intervento sul contenimento dei cinghiali presentate dalle associazioni del “Tavolo Animali & Ambiente”  con uno specifico documento reperibile al link: https://www.animaliambiente.it/campagne/PIANO-DI-CONTENIMENTO-DEL-CINGHIALE.pdf

Alcune delle misure di contenimento, sempre secondo il Tavolo Animali & Ambiente, che potrebbero essere assunte fin da subito:
– Divieto dell’uso dei cani sia nell’attività di caccia al cinghiale che in quelle di controllo;
– Divieto di abbattimento delle femmine adulte;
– Divieto dell’allevamento, del trasporto e del commercio di animali vivi;
– Tutela delle colture e prevenzione dei danni;
– Controllo della fertilità;
– Sistemazione di dissuasori acustici e di sensori luminosi lungo le strade.

«Invitiamo, poi, tutti i cacciatori ad appendere i fucili al chiodo ed a cercare di realizzare strategie volte alla pacifica convivenza con gli esseri senzienti e con l’ambiente», concludono gli animalisti.

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