Scoperto “l’untore” della Trichinellosi: “l’epidemia partita da una macelleria artigianale”
Si tratta di un ex macellaio collegato al gruppo di cacciatori tra i primi colpiti dal parassita
Scoperto “l’untore” della Trichinellosi: “l’epidemia partita da una macelleria artigianale”
Sul caso indagano ancora i carabinieri Forestali e i Nas di Torino

Sul caso – che finora ha colpito una ottantina di persone e messo ansia anche nelle vicine vallate – indagano ancora i carabinieri Forestali e i Nas di Torino, coordinati dal procuratore Vincenzo Pacileo, ma un decisivo passo avanti sul “giallo” dell’epidemia di Trichinellosi partita dalla Val di Susa per la carne infetta dei cinghiali è stato fatto. Gli inquirenti hanno infatti scoperto “l’untore”. Si tratta di un ex macellaio di Bruzolo (anche lui peraltro colpito dal parassita, ndr) collegato al gruppo di cacciatori che aveva portato proprio a lui la carne di cinghiale infestata dal parassita, commissionandone la macellazione nel suo laboratorio artigianale per farne salami.  I Nas hanno rinvenuto e sequestrato tutte le carni presenti nella salumeria fai da te dell’ex macellaio.

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