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A Caselle infuria la polemica politica
Open Mall: arriva la rinuncia a costruire. Non si farà la shopville
Il sindaco Baracco: «Il progetto è "congelato", non abbandonato»

Nuova battuta d’arresto per lo sviluppo delle Aree Ata, a ridosso dell’aeroporto Sandro Pertini. La società Satac, che detiene i permessi a costruire comunali del Caselle Open Mall (la gigantesca shopville di 114.000 metri quadrati), ha infatti rinunciato ad alcuni di essi - che decadranno automaticamente il prossimo 8 novembre - con l’intento di rivisitare il progetto. A comunicarlo è stata la società milanese Aedes, che detiene il 100% delle azioni di Satac.
Un colpo di scena che era stato però preceduto dall’interruzione dei lavori nell’area di cantiere per gli effetti negativi del Covid e dalla dilazione, concessa dal Comune, della validità dei permessi urbanistici.
Sono così riesplose le polemiche che da sempre hanno accompagnato il travagliato iter del progetto. «Prendiamo atto di questa comunicazione con rammarico – afferma il sindaco Luca Baracco – ma anche interpretando questa comunicazione come atto di responsabilità e di serietà da parte della società. Il progetto è “congelato”, non abbandonato».
Secondo Andrea Fontana di “Caselle Futura” è «un progetto irrealizzabile e fuori moda. Il fallimento ha nomi e cognomi ben precisi: sono coloro che hanno governato Caselle per vent’anni e che ora hanno il coraggio di ripresentarsi». Per Endrio Milano, di “Progetto Caselle 2027”, «la lettera diffusa dalla società Aedes sembra smentire le dichiarazioni del sindaco Baracco, secondo il quale tutto procedeva come previsto».
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