Donato Adduci contro tutti. L’ex sindaco, ed ora capogruppo di minoranza a Robassomero, protagonista del Consiglio dell’Unione dei Comuni.
Al centro dell’intervento, nel corso della seconda seduta che si è tenuta giovedì 22 dicembre, la nascita del nuovo Ente. «Dove sono i vantaggi? Per ora vedo solo aggravi per gli uffici, e tutto lascia presagire che la situazione non migliorerà in futuro, anzi. A nulla servono le parole dei sindaci, che guardano all’Unione come una realtà dalle sorti magnifiche e progressiste – tuona Adduci – chissà come mai, invece, la nostra è una delle poche realtà nate nella nostra Regione. E perché due Comuni, tra l’altro i più piccoli, hanno deciso di tirarsi indietro all’ultimo? Dobbiamo contribuire, con questa iniziativa, a creare altri aggravi per i cittadini? Forse nessuno si è mai posto queste domande». Adduci punta poi il dito sul bilancio (che ammonta a circa 186mila euro), presentato proprio nel corso del Consiglio e approvato quasi all’unanimità, se si esclude l’unico voto contrario, proprio dell’ex sindaco di Robassomero: «Si parla di dipendenti comunali prestati all’Unione – si domanda – ma perché non sono stati interpellati anche quelli delle altre realtà? Poi 1.200 euro spesi per un paio di computer e stampanti, oltre che per una linea internet adsl mi sembrano un po’ eccessivi. Il quadro complessivo è preoccupante: fermiamoci un momento, riflettiamo ed aspettiamo tempi migliori. Solo in seguito, magari, possiamo ripartire. Così, invece, rischiamo di andare incontro all’ignoto».
A difendere l’Unione dei Comuni, il consigliere comunale di maggioranza a Ciriè, Alessandro Risso: «Se non concordiamo sulla bontà del progetto e sull’importanza del nostro ruolo, allora è difficile affrontare con la giusta serenità i prossimi passi. Concordo su alcune perplessità, ma non su altre – ribatte l’ex presidente del Consiglio comunale ciriacese – abbiamo assistito ad un percorso lungo, complesso e difficile. I prossimi saranno anni di lacrime e sangue per i Comuni: le risorse a disposizione saranno sempre meno, e il nostro compito sarà quello di riuscire a garantire gli stessi servizi, ma senza però gravare ulteriormente sulle tasche dei cittadini. L’Unione vuole essere una risposta ambiziosa, grazie alla messa in rete delle professionalità e delle competenze che ognuno dei sette Comuni, da oggi, metterà a disposizione della collettività». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il primo cittadino ciriacese, Francesco Brizio, dopo l’approvazione del passaggio di due funzioni fondamentali, socioassistenziale e viabilità, all’Unione: «Lo scenario è sicuramente difficile, ma bisogna fare uno sforzo, guardando non a ciò che accadrà domani, ma dopodomani. I Comuni sotto i cinquemila abitanti, entro il 31 dicembre, avrebbero dovuto associare due funzioni fondamentali – conclude Brizio – è un dato di fatto, ma la nostra è stata una scelta consapevole. Abbiamo accelerato per accedere ai contributi regionali, e incidere meno sui bilanci dei Comuni: abbiamo avviato questo progetto perché ci abbiamo sempre creduto».
Unione dei Comuni, consiglio animato Adduci polemizza: «Quali i vantaggi?»