Dove non potè la neve, dove non potè il ghiaccio, riuscì la neve. La scuola di via Trieste è rimasta chiusa due giorni, lunedì e martedì, a causa dei danni riportati dalla caldaia della scuola.
In buona sostanza, le temperature artiche dei giorni scorsi hanno portato al congelamento l’acqua della caldaia che è quindi, per dirla in gergo tecnico, andata in blocco. Più semplicemente: si è rotta e ha smesso di fare il suo dovere, lasciando i locali della scuola al freddo.
Dopo la sgradita sorpresa di lunedì, i tecnici della ditta incaricata sono corsi ai ripari, lavorando alacremente per il tutto il pomeriggio per riparare il guasto, e garantire il regolare svolgimento delle lezioni il giorno successivo. Le premesse erano buone: il sistema di riscaldamento aveva ripreso a fare appieno la sua parte. La caldaia è rimasta accesa tutta la notte, in modo da riscaldare debitamente tutti i vani rimasti al freddo per molto tempo.
Nelle prime ore di martedì mattina, però, la doccia (è il caso di dirlo) fredda (per non dire gelata): l’incaricato di verificare il corretto funzionamento della caldaia, e quindi appurare che la scuola fosse al caldo, attorno alle 5 del mattino, facendo il controllo, non ha potuto fare altro che prendere atto di un cosa: la caldaia non funzionava, e le aule erano al freddo, esattamente come il giorno precedente. E con la temperatura esterna di diversi gradi sotto lo zero, affrontare le ore di lezione non era certo uno scherzo.
I tecnici sono nuovamente intervenuti, individuando il nuovo guasto e facendo la riparazione del caso. Ovviamente, però, non in tempo utile per garantire la ripresa delle lezioni.
Di qui la decisione del sindaco Emanuele De Zuanne di disporre un’ordinanza con la quale stabilire la chiusura della scuola anche per la giornata di martedì.
Una decisione arrivata troppo tardi per i genitori, convinti di poter ususfuire della scuola, ma che, stante la dinamica dell’evento, è stato impossibile comunicare con un margine di tempo maggiore. Qualche comprensibile disagio si è verificato, quindi. Ma l’Amministrazione è sicura del fatto suo: «Purtroppo le cose sono andate così: c’è stato qualche problema, che fortunatamente siamo riusciti a risolvere, ma è certo che quella di martedì è stata una brutta sorpresa per i genitori – spiega l’assessore Daniela Carrera – Da parte nostra avevamo le rassicurazioni dei tecnici che ci garantivano che il guasto era stato riparato e che nel giro di qualche ora, vale a dire la notte tra lunedì e martedì, la temperatura sarebbe salita fino al livello previsto. Ci sono stati altri inconvenienti, e così non è stato. Siamo intervenuti tempestivamente, ma ormai la situazione non si poteva recuperare se non chiudendo la scuola, per evitare che i bambini si ammalassero. Ed è proprio quello che abbiamo fatto grazie all’ordinanza firmata dal primo cittadino».
Si rompe la caldaia: scuola chiusa per due giorni