LANZO — Il nuovo piano sanitario regionale è passato. Ma non l’emendamento che chiedeva all’assessore alla Sanità, Paolo Monferino di far passare l’ex Mauriziano di Lanzo da «ospedale da riconvertire» in «ospedale di territorio». Monferino, davanti alla delegazione di sindaci che, nella mattinata di lunedì è stata ricevuta in audizione, era stato chiaro: «Non cambio idea». E così è stato. Il polo sanitario di Lanzo resta da riconvertire. Una brutta notizia per gli amministratori di zona, per il comitato, per i dipendenti e per la gente che gravita intorno alla struttura da 120 posti letto. Questo nonostante tutte le rassicurazioni di Monferino seguite dopo la relazione dettagliata del sindaco di Lanzo Ernestina Assalto, che ha evidenziato quanto sia indispensabile la struttura di Lanzo. Ma non solo per le Valli. Anche per i Comuni di pianura, come hanno sottolineato il sindaco di Ciriè, Francesco Brizio, e quello di Caselle, Giuseppe Marsaglia. «Prima era una questione di costi, oggi non più – si arrabbia la presidente della Comunità montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, Celestina Olivetti – poi i tagli si basavano sui numeri, adesso non più. Sulla faccenda manca chiarezza, quella che ora pretendiamo».
L’assessore Monferino ha dato rassicurazioni sul futuro della struttura di Lanzo spiegando che: «Stiamo prevedendo in questi giorni il rinnovo di numerosi macchinari Tac per gli ospedali piemontesi. Uno di questi è previsto esplicitamente per la struttura di Lanzo». L’assessore ha quindi ribadito come: «È del tutto evidente che non è nostra intenzione chiudere la struttura o trasformarla in una residenza socio assistenziale». Ancora:« Oggi dobbiamo renderci conto che la situazione economica del Paese e della Regione non permette più di avere centri che offrono tutte le tipologie di servizi, ma bisogna ragionare in una logica di sinergia fra strutture vicine che soddisfano in toto le esigenze di un territorio».
La spiegazione dell’ingegner Monferino, però, non convince appieno gli amministratori. In primis perché Monferino non ha mai detto chiaramente quale sarà il destino del reparto di Medicina di Lanzo che conta 50 posti letto. Proprio per questo è considerato indispensabile per “assorbire” dei degenti di Ciriè che, come ha sottolineano il dottor Domenico Fico (dirigente di Medicina a Lanzo) ha un indice di occupazione del 115%.
E poi perché mantenere “ospedali di territorio” Susa e Cuorgnè che hanno meno posti letto di Lanzo? Le perplessità rimarranno fino a che l’ingegner Monferino non presenterà il piano dettagliato. Intanto, a giorni, si saprà se verrà riconfermato o no il commissario straordinario dell’Asl To 4, Renzo Secreto.
L’ex Mauriziano rimane da “riconvertire”