Il Consiglio provinciale voterà una mozione di indirizzo contraria al consumo di suolo libero nella riserva naturale della Vauda e all’installazione del mega impianto fotovoltaico in aree protette proposta dal ministero della Difesa. Lo hanno stabilito le Commissioni consiliari ambiente e territorio della Provincia di Torino che questa mattina hanno anche incontrato a Palazzo Cisterna in audizione un nutrito gruppo di abitanti della zona.
“Ribadiamo la contrarietà politica e tecnica della Provincia di Torino a consumare suolo libero per installare questo enorme impianto fotovoltaico – sottolinea l’assessore all’Ambiente Roberto Ronco – il nostro piano territoriale di coordinamento non lo consente e in Conferenza dei servizi i nostri tecnici lo diranno: riproporremo di privilegiare i tetti delle caserme per installare questi impianti”.
La presidente della Commissione Ambiente Angela Massaglia ha poi lasciato la parola a Franca Gea, presidente del movimento “Tutela ambiente canavesano” che ha voluto ripercorrere la storia della nascita della Riserva naturale, sottolineando l’impegno della popolazione per tutelare la Riserva e difenderla da speculazioni che nel tempo si erano già presentate. “Tutti i Comuni che avevano una parte di territorio nelle Vaude, anni fa rinunciarono ad una porzione di terreno e deliberarono la richiesta alla Regione Piemonte per far nascere l’area naturalistica protetta. Una zona molto frequentata – ha precisato la portavoce dei residenti – ci sono specie naturali ed animali particolari, ci sono zone affittate a contadini locali. I militari vogliono posizionare un vero e proprio impianto industriale in una zona impropria; sarà un impianto perenne, resterà dopo la produzione come prototipo di un impianto che avrà distrutto la Riserva. Sul nostro territorio non ci sarà nessuna ricaduta positiva”.
Con la delegazione della popolazione era presente anche il sindaco di Rivarossa Vallero, che ha ricordato la contrarietà all’impianto espressa dai Consigli comunali di Rivarossa, Barbania, Front, Nole, Ciriè: “confidiamo che anche il Comune di San Francesco al Campo possa modificare la sua posizione”.
Torino, 4 aprile 2013