SAN CARLO – Dopo nemmeno un decennio tornano nubi nere a minacciare il futuro dei lavoratori dell’Algat. Con un comunicato, nei giorni scorsi, Fim, Fiom, Uilm, hanno di fatto reso nota una nuova crisi alla Algat Industrie (circa 200 dipendenti a San Carlo Canavese, 70 a Cuneo e 60 a Lecco) azienda che-come molti ricorderanno- 7 anni fa fu rilevata. e pertanto salvata, dall’amministrazione straordinaria a cui era sottoposta, dalla famiglia Castiglioni (ex proprietaria Cagiva) ed ora alla guida del gruppo Casti Spa.
Per la cronaca, ancora oggi, ha precisato a margine del comunicato il sindacato, «per più di un terzo del fatturato l’Algat è dipendente da Fiat».
«La Algat Industrie – spiega il comunicato congiunto delle tre rappresentanze sindacali – ha aperto un concordato preventivo in bianco che dovrà ottenere risposte entro il 9 agosto prossimo. Il 3 giugno l’azienda ha comunicato a Fim – Fiom – Uilm l’apertura di questa procedura concorsuale, motivandola con l’esigenza di sospendere i debiti accumulati negli anni. Questo congelamento dovrebbe (secondo l’azienda) permettere alla Algat Industrie di rilanciarsi».
«Le organizzazioni sindacali ora esprimono – ha commentato Vito Bianchino della Uilm – cosa peraltro già esplicitata ai vertici dell’Algat, le proprie preoccupazioni sulla vicenda. Il 6 giugno, unitamente alle proprie Rsu ne hanno dato comunicazione alle lavoratrici e ai lavoratori alla luce di quanto finora emerso sulla salute economica dell’industria. Come OOSS controlleremo affinchè il percorso intrapreso dall’azienda abbia un cammino corretto e positivo al fine di scongiurare l’ennesima perdita di tessuto industriale e di prospettive occupazionali».
Perplessità forse motivate anche da un caso che ha visto ultimamente protagonista in negativo un membro della famiglia Castiglioni: tra i due imputati condannati recentemente per bancarotta fraudolenta dal Tribunale collegiale di Como per il dissestro delle ferrovie di Dongo c’era anche Claudio Castiglioni, Ad di Afl spa, ramo ghisa delle Ferriere di Dongo. Gli imputati erano accusati di aver disposto pagamenti preferenziali a favore della società controllata Casti spa, che sarebbe stata quindi favorita a danno dei creditori.
Ma se questa vicenda abbia eventuali connessioni con l’attuale momento dell’Algat sarà solo il tempo a dirlo.
L’Algat chiede il congelamento dei passivi per potersi rilanciare. La preoccupazione dei sindacati