Nell’estate del 2011, era la notte del 6 agosto, Salvatore Scandale, cantoniere comunale, uccise la moglie Mariella Vinardi (nella foto la coppia di coniugi), maestra elementare, con cui aveva avuto due figli: l’uomo, consegnandosi ai carabinieri, aveva sostenuto di aver commesso il delitto nel sonno: una sorta di sonnambulismo che avrebbe dovuto scagionarlo dall’accusa dell’omicidio volontario e che ha comportato nel dibattimento una vera guerra di perizie tra psichiatri ed esperti dei disurbi del sonno. Ma I giudici non gli hanno creduto ed oggi l’hanno condannato a 24 anni.
La pubblica accusa per lui aveva chiesto l’ergastolo, mentre Scandale, difeso dagli avvocati Davide Mosso e Mauro Bianchetti, ha sempre sosteuto di aver agito durante un sogno.
Condannato a 24 anni l’uxoricida di Vauda che sosteneva di aver ucciso la moglie nel sonno