Fino a otto anni fa producevano filiere in acciaio forate dai quali uscivano i biondi fili che diventavano i capelli della bambola Barbie. Poi la crisi li ha costretti ad una brusca riconversione. Oggi i fratelli Michelangelo e Rodolfo Castagneri sfornano fuoristrada unici, con un motore prototipo che funziona alimentato dall’olio della frittura delle patatine. In pratica gli Iveco 40.10 usati dall’Esercito diventano mezzi robusti che possono viaggiare su qualunque strada con consumi ridottissimi. L’olio esausto costa appena 70 centesimi al litro con il quale il fuoristrada, dal peso di 30 quintali, può percorrere, in media, circa 9 chilometri. Strano? «No, assolutamente – ammettono i Castagneri – abbiamo preferito questa soluzione piuttosto che traslocare tutto all’estero dove qualunque attività ci sarebbe costata di meno visto che in Italia un imprenditore non può nemmeno più chiedere aiuto alle banche». L’idea vincente è nata proprio dalla possibilità di scommettere sulla modifica ai motori Iveco 8140.27 montati sugli Iveco VM40, realizzati per scopi militari.
(ll servizio completo sul giornale in edicola giovedì 5 settembre)
Ciriè, l’olio di frittura come combustibile alternativo