È morto ieri sera intorno alle 22, nella clinica nel torinese dove era ricoverato, Alberto Musy, l’ex consigliere comunale di Torino dell’Udc, colpito da una serie di colpi di arma da fuoco il 21 marzo 2013 e da allora in coma irreversibile. La moglie Angelica, madre di 4 figlie, ha appreso la notizia ieri sera e ha informato il legale della famiglia, l’avvocato Gian Paolo Zancan. Questa mattina si è svolta l’udienza del processo, che era già stata fissata nei giorni precedenti, ma non è stata raccolta, come previsto, la deposizione dell’imputato, il casellese Francesco Furchì, ma il tema è stato ovviamente quello del decesso della parte lesa. Il giudice Quinto Bosio ha deciso che l’autopsia verrà eseguita sabato 26. Quindi i funerali non potranno essere celebrati prima di domenica 27 ma molto probabilmente si svolgeranno nei primi giorni della prossima settimana. Con la morte di Musy nel processo cambia il capo di imputazione, che diventa omicidio volontario premeditato, reato per cui è previsto l’ergastolo, ma cambia anche il collegio giudicante. Il tribunale dovrà essere ricomposto perché a giudicare l’imputato d’ora in poi dovrà essere la Corte d’Assise. Nelle prossime udienze, quindi, il giudice Bosio dovrebbe dichiarare incompetente il proprio tribunale e rimettere gli atti alla Corte d’Assise.
Accusa di omicidio volontario per Furchì dopo la morte di Alberto Musy