Giorgio Palmieri, il reo confesso della strage avvenuta a Caselle il 3 gennaio, ha ucciso per denaro, utilizzando un tagliacarte, che avrebbe poi buttato in un cassonetto in zona Falchera. Emergono i primi dettagli ssulla confessione e il conseguente arresto dell’uomo, che conosceva le sue vittime perché era il conviente della loro colf ed aveva anche fatto alcuni lavoretti in quella casa.
L’uomo ha spiegato ai carabinieri che era sicuro di trovare soldi in quell’abitazione e, spinto da debiti e mutuo, venerdì sera si è presentato a casa della famiglia Allione con la scusa di saldare un debito con il capofamiglia. Una volta entrato in casa, dopo che i due patori tedeschi erano stati come di consueto sistemati nel sottoscala e dopo aver accettato di prendere un caffè, è scattata la furio omicida. Palmieri, dopo aver colpito Claudio Allione, si è detto dispiaciuto di aver dovuto uccidere anche le due donne, soprattutto l’anziana madre della professoressa in pensione Maria Angela Greggio; «ma gridavano e mi avevano visto in faccia, non potevo fare altro», ha riferito nel lungo interrogatorio di ieri notte agli inquirenti, aggiungendo di aver dato un bacio sulla fronte alla “nonnina”, coprendole il viso con il lenzuolo, in un ultimo estremo atto di pietà.
Intanto gli inquirenti stanno cercando di accertare se nell’omicidio possano essere coinvolte altre persone. Palmieri ha finora detto di aver agito da solo e di sua unica volontà, scagionando l’ex compagna, con la quale ha avuto una figlia che ora ha 20 anni.
(Eventuali aggiornamenti nelle prossime ore sull’online e per il resoconto dettagliato di tutta la vicenda appuntamento con il giornale in edicola domani, giovedì 9 gennaio)