Fabrizio Bertot è da venerdì scorso “oltre cortina di ferro”. L’ex sindaco di Rivarolo, oggi deputato europeo ha già fatto sapere orgoglioso di essere l’unico rappresentate italiano delle autorità europee in Crimea in questi giorni convulsi e di tensione, in cui è stata proclamata l’indipendenza da Kiev. Ieri, domenica 16 marzo, Bertot ha potuto testimoniare di persona la corsa alle urne per il referendum sull’ingresso della regione nella Federazione Russa,; consultazioni definite dallo stesso ex sindaco “tranquille, come quelle che avvengono in Italia”.
Oggi il controverso politico (sfiorato dall’inchiesta Minotauro, per la quale la sua posizione è nuovamente al vaglio dei magistrati dopo l’ordine del tribunale di reinviare gli atti delle sue deposizioni al processo alla Procura per ulteriori accertamenti, ndr) canavesano si trova a Sinferopoli, dove è giunto con un volo militare dedicato.
“L’azione di mediazione dell’europarlamentare avverrà in seno alla NGO Eurasian Observatory for Democracy and Elections – fanno sapere i suoi portavoce; mentre lo stesso Fabrizio Bertot ha giustificato la sua euromissione ribadendo l’importanza e il dovere del recarsi di persona a vedere l’effettiva situazione di un paese molto vicino all’Europa, sul quale incombe lo spettro di una guerra con la Russia e non dimenticando, inoltre, gli importanti interessi economici che legano l’Ucraina all’Italia e i parecchi italiani che vi vivono.