Un articolo nel bollettino parrocchiale di Rivarolo, a firma della professoressa Cristina Zaccanti (insegnante del liceo Botta di Ivrea) sta scatenando un altro putiferio sul tema dell’omosessualità (dopo il caso dell’insegnante che a Torino ne ha parlato come di una malattia), verso la quale, come è evidente, una parte della chiesa cattolica (anche contro l’approccio di Papa Bergoglio) continua a non voler concedere aperture. L’articolo in questione, inoltre, contiene affermazioni quantomeno “pesanti” sugli omosessuali. E Anche parecchio opinabili, dal momento che si citano fonti tutt’altro che scientifiche.
Tra i passaggi più controversi dell’articolo della Zaccanti, il riferimento alla pedofilia come «una delle tante vie per soddisfare il diritto al piacere, che può diventare un metodo pedagogico ammesso anche dall’Onu». Oppure gli accenni al decreto legge attualmente al vaglio del Senato, che prevedrebbe fino a sei anni di carcere e un periodo di «rieducazione in un campo Lgbt (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender) per chi affermerà di essere a favore della famiglia naturale e contrario alle adozioni di bambini da parte di coppie omosessuali».
Quantomeno inquietante.
Sul giornale in edicola domani, giovedì 6 novembre, tutti gli approfondimenti del caso.
Alessandro Previati e Antonello Micali