Era capace di intendere e volere Giorgio Palmieri, l’uomo che, il 3 gennaio ha compiuto una strage a Caselle, uccidendo a coltellate tre persone (Claudio Allione e la moglie Mariangela Greggio, di 66 e 65 anni e la madre di quest’ultima, Emilia Campo Dall’Orto, 93 anni) nella loro villetta a Caselle. Lo ha stabilito la perizia psichiatrica del professor Elvezio Pirfo, il consulente nominato dal tribunale di Torino. Come è noto, l’accusa parla anche di istigazione ad uccidere da parte della compagna dell’uomo ed ex colf della famiglisa Allione, Dorotea De Pippo, ma in ogni caso Palmieri sarebbe stato dunque consapevole di quanto stava per compiere. La perizia psichiatrica verrà discussa in aula l’11 dicembre; il 22 dicembre si terrà invece l’udienza preliminare del processo a Palmieri e alla De Pippo, accusati di concorso in omicidio volontario premeditato con l’aggravante dei futili motivi. Palmieri venne arrestato alcuni giorni dopo la strage. Prima si addossò tutte le colpe. Poi, cambiò versione, riferendo che a volere morti gli Allione era stata la compagna, che alla fine lo aveva convinto a tramutarsi in un feroce assassino.
«Capace di intendere e volere» l’autore della strage di Caselle del 3 gennaio