Si aggrava la posizione del presunto assassino di Pierpaolo Pomatto, il pluripregiudicato di Feletto ucciso nelle campagne di Rivarolo con un colpo di pistola alla testa il 18 gennaio e abbandonato cadavere in un canale in località Vesignano, una frazione del grosso centro canavesano. Per quell’omicidio i carabinieri di Ivrea avevano fermato Mario Perri 56 anni, anche lui legato, come la vittima ad ambienti della malavita canavesana: le analisi tecniche effettuate dal RIS di Parma hanno evidenziato la presenza di residui di polveri da sparo sul giubbotto sequestrato a Perri quasi un mese dopo dall’omicidio.
Sono state, inoltre, evidenziate alcune impronte e profili biologici del Perri sulla macchina della vittima, probabilmente da lui utilizzata dopo l’omicidio. Le indagini, coordinate dal pm Ruggero Crupi, erano arrivate a Perri anche grazie ai rilievi sui telefoni e sul computer della vittima, sul cui corpo erano state trovate molte banconote false: per una macabra assonanza con un altro caso noir canavesano, quella dell’omicidio Rosboch per intenderci, anche in quell’indagine ad un certo punto spuntarono i riferimenti a denaro falso che sarebbe stato custodito dai due presunti killer dell’insegnante di Castellamonte.
Omicidio Pomatto: si aggrava la posizione del presunto killer