Mentre si attende di conoscere quando e in che maniera potrà essere resa fruibile per scopi di utilità pubblica, la Riserva naturale delle Vaude, di fatto, continua ad essere vietata ai più (agricoltori compresi, come è noto per il presunto inquinamento delle zone interessate dalle esercitazioni di tiro, ndr) ma frequentata da vandali e inquinatori senza scrupoli, rendendo sempre più importante il lavoro svolto dal volontariato ambientalista e soprattutto dai guardia parco della Mandria, sotto la cui giurisdizione è passata l’area. E non va meglio qualche chilometro più in là, a Nole, sulla pista ciclabile, dove l’ultimo episodio, senz’altro il più “visibilmente” eclatante, ha riguardato l’abbandono, nei giorni scorsi, di un grosso quantitativo di rifiuti: schermi televisivi, elettrodomestici vari e carcasse di vecchi computer, per fortuna già rimossi. Contestualmente i guardiaparco sono invece risaliti alle due associazioni torinesi, una ippica, l’altra di Soft-air, che hanno lasciato abbandonati sul terreno, in territorio di Lombardore, i rifiuti provocati dalle loro seppur “ecologiche” attività. Nel primo caso qualche chilometro di nastro in plastica con il quale era stato segnato il percorso di una escursione a cavallo tra i boschi delle Vaude; nel secondo pallini di gomma, strutture ad hoc e altra spazzatura. Entrambe le associazioni in questione – conferma il comandante dei guardiaparco Paolo Debernardi -sono state convocate e saranno sanzionate.
Così, sostanzialmente, continuano i paradossi della Riserva: da sempre un’area complicata, se non controversa, a cominciare dall’antica convivenza con il poligono militare di San Carlo, per il quale esisteva il diniego, anche per motivi di sicurezza, all’utilizzo dell’area da parte di turisti, ma non ai contadini; per poi continuare con il “pericolo” scampato della vicenda del maxi campo fotovoltaico che ha però messo a nudo il problema dei metalli pesanti nei terreni che venivano comunque concessi agli agricoltori per ricavarne fieno per gli animali o per condurre piccole attività agricole. Peccato però, come si evince dalle centinaia di atti, tra cui interrogazioni, tra Regione e Provincia nel periodo dell’opposizione al progetto del fotovoltaico, che Ministero e Demanio non abbiano mai ammesso che esistessero contratti di locazione con alcun imprenditori agricoli e che anzi abbiano proprio negato categoricamente tali suggestioni.
E ci sarebbe altro a rendere ancora più contorta la vicenda se è vero invece che qualcuno in questi anni avrebbe presenta- to al fisco i cosiddetti moduli F24 per autocertificare la conduzione di appezzamenti in affitto, per poi eventualmente concorrere ad ottenere fondi pubblici rivolti all’agricoltura. Anche su tale aspetto sarebbero in corso controlli incrociati da parte delle autorità preposte competenti.
Aziende agricole nel Poligono quindi? Un segreto di Pulcinella? Del resto da almeno tre anni i contadini che operano nella zona non hanno nascosto le loro rimostranze sul divieto che non consente più loro di approvigionarsi di fieno nella Vauda, visto che in attesa delle contro analisi dell’Arpa restano in vigore i divieti d’accesso all’area a fronte di, almeno, un paio di aziende la cui economia invernale si basava unicamente su quei terreni, soprattutto quando il loro bestiame tornava dagli alpeggi.
Tanto che anche la Coldiretti, interpellata a suo tempo sul tema, attraverso il fiduciario di zona, Piermario Barbero, aveva tuonato a riguardo «terreni rimasti abbandonati», sui quali auspicava, una volta sciolto il nodo inquinamento, che «venga fatto un percorso che ne valorizzi i terreni, prevedendone l’accessibilità ». Disciplinare meglio, con più tutele per la natura e nello specifico per la preziosa biodiversità che caratterizza la Riserva Orientata, e per contro, meno “ambiguità” normative, è ora tutta “roba” nell’agenda dell’Ente Aree Protette Metropolitane, dei referenti del Parco e dei rappresentanti dei Comuni interessati: tutti con l’obiettivo di farne una zona di interesse comunitario.
(Altro servizio sul giornale in edicola questa settimana)