«Nulla di contrario alla grande distribuzione, ma il nostro modello è un altro»: ovvero trovare quel punto di equilibrio nel mercato (anche internazionale) per rilanciare la qualità di vini e cibi che parta dal Made in Italy e dal territorio in particolare, riscoprendo realtà di eccellenza fuori dalle logiche commerciali e qualitative di massa, ma ad un prezzo competitivo, e per farlo occorre dinamismo, una grande conoscenza del settore e idee innovative. I broker dell’enogastronomia italiana in questione sono tre giovani imprenditori: il ciriacese Alessandro Wormenstein con i soci torinesi Alessandro Storgato e Miriam Setto. Hanno fondato la Sileno Food & Beverage 4 anni fa concentrando il core business dell’azienda sul commercio di vini e liquori esclusivi, la cui qualità viene garantita attraverso la stretta collaborazione con enologi e sommelier nazionali. «L’attenzione è rivolta alla selezione di realtà che abbiano ottenuto importanti riconoscimenti e possano raccontare affascinanti storie sul loro passato. L’azienda ha aperto un hub fisico su Torino ed un sito e-commerce interamente dedicato a prodotti enogastronomici di alta gamma ». Non mera vendita al dettaglio, ma una rivoluzione concettuale che vede protagonista un box contenente tutti gli ingredienti utili per realizzare a casa ricette ideate da chef di fama nazionale, pronto in un amen. «La volontà è quella – come sta avvenendo (con indici di crescita annui di crescita del 35%, ndr) – di puntare sul territorio italiano e contemporaneamente esportare il modello di business in altri Paesi». Una prospettiva che all’orizzonte è tutt’altro che remota: l’azienda attualmente è impegnata in un progetto, tramite apposito studio per ottenere fondi europei, per l’esportazione e la distribuzione di vini in Romania. Altri mercati esteri possibili sono inoltre quelli arabi che stanno aprendo al consumo di vini analcolici, che Sileno, lungimirantemente, tratta. (a.m.)
26 Apr 2018
La start-up del food & beverage di qualità che pensa all’estero