La figlia ha avuto un bambino da un ragazzo di colore e la famiglia l’ha cacciata di casa. Nonostante lei in tutti i modi abbia cercato di far accettare ai genitori il 34enne senegalese che poi è Maurice Bathia, una delle voci del CoroMoro e giocatore di calcio a 5 nella squadra del Moro Team di Ceres. E, proprio dall’amore di Maurice e di un insegnante torinese di 38 anni, è nata Marie Elena lo scorso 13 giugno. Ma i genitori di lei quando hanno saputo che il papà della loro futura nipotina era di colore, non hanno fatto tanti giri di parole: «Se vuoi tenere la bambina okay, ma lui in casa nostra non lo vogliamo». Una brutta botta, soprattutto per la neo mamma che, forse, pensava di trovare un po’ di comprensione, essendo anche figlia unica. «Invece – racconta – mio padre è stato molto categorico e oggi non vuole che io entri nell’alloggio di piazza Massaua che è di sua proprietà. Però è li che teniamo tutte le cose per la bambina». Ancora: «Mi ha sempre ripetuto che lui ha voluto fare una figlia con me solo per sfruttarmi economicamente, ma questo non è vero». Così, dopo il parto, l’insegnate e il suo compagno si sono ritorvati senza una casa. Per fortuna li ha ospitati una coppia di amici nelle Valli di Lanzo. I due ragazzi si sono conosciuti ad un concerto di Emercengy due anni fa, si sono frequentati ed è nato l’amore. Maurice, arrivato in Italia quattro anni fa, diplomato al liceo linguistico, dopo i soggiorni a Pessinetto e Lanzo, ora lavora a Vercelli per una cooperativa (con un contratto a tempo indeterminato) come mediatore culturale ed operatore e ha responsabilità su altri immigrati. «Anche se siamo nel 2018 questo razzismo nei miei confronti non mi sorprende, l’avevo già vissuto durante alcune vicende del CoroMoro» – dice Maurice. Ma, stavolta, la storia è un po’ diversa. «Qui si tratta di mia figlia e io a lei non rinuncio – mette subito in chiaro Maurice che, per il suo impiego, ha anche conseguito la patente di guida -. Io non ho mai approfittato di nessuno, non sono un delinquente e sono fiero di quello che faccio. Dai genitori della mia compagna non ho mai visto un soldo e, tutto quello che abbiamo fatto, è stato affrontato con i nostri sforzi e possiamo andare avanti così. Da loro mi aspettavo che le stessero vicino almeno moralmente e fisicamente». Ora Maurice chiede solo rispetto: «Quello che io ho sempre dato a tutti perché qui non conta da dove vieni o il colore della pelle, ma solo l’uomo».
19 Giu 2018
Ha avuto un bimbo da un ragazzo di colore, la famiglia la caccia di casa