Sempre più spesso le cronache danno conto di lavoratori incensurati che si improvvisano pusher, cercando nel narcotraffico, soprattutto di droghe leggere, una voce supplementare di reddito. Nel Ciriacese per esempio c’è un’azienda che è andata in difficoltà nell’organizzazione dei turni perché alcuni dei suoi dipendenti sono stati arrestati, nello specifico quattro persone in poche settimane. Tutti lavoratori senza pregressi problemi con la giustizia finiti nei guai per detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Così ai responsabili dell’azienda in questione non è rimasto che rivedere orari e mansioni per non rallentare la produzione. L’ultimo a finire nei guai, un 29enne di Ciriè, ai militari ha confermato che spacciava per tirare su qualche soldo in modo da riuscire a togliersi qualche sfizio. Il giovane è stato fermato nei giorni scorsi dai carabinieri del nucleo radiomobile di Venaria a bordo di un ciclomotore piaggio Beverly, nel cui sottosella i militari hanno trovato 508 grammi di marijuana. La perquisizione a casa ha poi permesso di trovare un altro chilo di marijuana, 415 grammi di hashish, 33 grammi di cocaina, 1500 euro in contanti, materiale per il confezionamento dello stupefacente, due bilancini di precisione e tre telefoni cellulari.
Per gli investigatori, che sono coordinati dal capitano Giacomo Moschella, esiste un notevole via vai di droga tra Ciriè e Torino. (a.m-gia.gia)
(Un ampio servizio sul fenomeno sul giornale questa settimana in edicola)
(a.m-gia.gia)