La professoressa Laura Rocchietti è andata in pensione dopo 37 anni di insegnamento nelle scuole del Canavese e Ciriacese, accompagnando migliaia di studenti della zona, ora ultra 50enni
Dal 1982 al 1984 è stata insegnante alla scuola media Parini di Ciriè. Dal 1986 al 2002 al 25 Aprile di Cuorgnè. Dal 2002 al 2019 al Fermi Galilei di Ciriè. L’insegnante ha scelto di congedarsi scrivendo una commovente e significativa lettera rivolta a tutti i suoi tantissimi studenti con cui ha diviso i suoi quasi 40 anni di insegnamento. passion, cuore, sentimento oltre alle necessarie doti didattiche. Ecco gli insegnanti di cui la nostra “tormentata” scuola ha bisogno.
La lettera: «Cari allieve e allievi,
Per la prima volta dopo 37 anni, all’inizio dell’anno scolastico, non ero nell’atrio ad accogliere, con la stessa emozione, i miei allievi. E’ arrivata anche per me l’ora della attesa (ma anche temuta) pensione. Per noi insegnanti, sempre a contatto con ragazzi della stessa età, il tempo sembra non scorrere mai: nei miei ricordi siete tutti fermi a 15-17 anni.. e invece voi, miei primi allievi, avete ormai 50 anni!
Ogni tanto mi ritrovo a pensare a come potete essere ora: i percorsi che avete intrapreso, il lavoro che fate, se avete figli e – soprattutto – sapere se siete felici. A me capita talvolta di pensare ai miei insegnanti delle medie, del Liceo, dell’Università.. chissà se è mai capitato anche a voi di ricordarmi? Facendo un calcolo approssimativo, ho insegnato a circa 2500- 3000 studenti; sarebbe una bugia dire che vi ricordo tutti (anche perché la memoria non è quella dei vent’anni), ma gran parte di voi sì… Al Parini: Baima, Cauda, Maddaleno, Cisaro. Al Gobetti-Marchesini Mastrodicasa, Gatti, Sommario, Motto.. Al 25 Aprile di Cuorgnè Caruozzo, Pagliero, Calza, Genisio, Bugni, Bonatto, Ottino, Murro… Al Fermi di Ciriè Papandrea, Suppo, Chiadò Rana, Rapari, Santato, Lepera, Magnetti… Non ricordo solo i più bravi, chi di voi era attento, studioso, partecipe, ma anche voi ragazze e ragazzi “difficili”, voi che avevate e creavate problemi. Ricordo anche con rammarico quelli di voi, pochi per fortuna, che involontariamente ho fatto piangere e quelli che non ci sono più e che ogni tanto ritornano nei miei pensieri con la loro spensieratezza e la loro gioia di vivere interrotta troppo presto e i cui genitori abbraccio forte. Di quelli più lontani nel tempo magari non rammento i nomi, ma i vostri visi, ciò che avete fatto o detto sì; quando dicevate che durante le verifiche ero peggio di un cane poliziotto non sapevate la tenerezza che provavo nel vedere le vostre teste chine, l’impegno di tutte quelle menti al lavoro.. e scoprire in quanti modi vi ingegnavate per riuscire a copiare.
Sono tante le cose che avrei voluto fare meglio, ma spero di essere riuscita comunque a trasmettervi qualcosa che va al di là del puro nozionismo: l’amore per lo studio, la curiosità, il valore dell’impegno costante ma anche l’educazione e il rispetto per gli altri. Il compito di noi insegnanti è proprio questo: non solo trasmettere nozioni, ma accendere in voi una scintilla perché diventiate persone migliori. Ora mi mancherà moltissimo il vostro “spirito giovane” che tanto ha contribuito a mantenermi “giovane in spirito”.
Dovrò inventarmi un’altra vita, ma non potrò mai dimenticare quanto di positivo mi avete trasmesso. Certo non sono mancati i momenti di sconforto, il rimpianto per non aver scelto un percorso di studi artistico, di non aver continuato a lavorare nei laboratori chimico-farmaceutici o nel campo della ricerca, ma poi penso che non avrei avuto la possibilità di incontrare tante anime belle e se anche solo uno di voi avesse trovato la sua strada nel mondo grazie a me, il mio lavoro non è stato inutile.
Naturalmente un pensiero va anche ai colleghi, dirigenti, tecnici, segretarie e personale ATA che hanno fatto parte della mia vita e mi hanno onorata della loro amicizia…ma questa è un’altra storia!
Ricordatevi della vostra vecchia Prof, come io mi ricordo di voi.
Vi abbraccio tutti e 3000 con affetto».
Laura Rocchietti