Negata l’adozione del porcellino
La lotta di una cittadina tra nuove sensibilità animaliste e burocrazia
Negata l’adozione del porcellino
E il garante dei diritti animali della Regione Piemonte scrive al sindaco

Sembrava ormai tutto pronto per il primo Natale da trascorrere in quella che sarebbe dovuta essere la sua prima casa adottiva, coccolato dall’affetto dei suoi padroncini umani come qualsiasi cucciolo. E invece nulla, il simpatico maialino in questione dovrà invece rimanere, chissà per ancora quanto tempo, nel suo ricovero al Canc (Centro animali non convenzionali, ndr), dove è custodito.

Per i regolamenti comunali che disciplinano alcune aree rurali del paese, siamo a Rocca Canavese, il maiale non è da ascriversi ad animale da compagnia. Intanto il garante regionale dei diritti animali della Regione Piemonte, cui si è rivolta la cittadina in questione per perorare la sua causa d’adozione, Chiara Maccagno Valè, sscrive al sindaco.

A Ciriè, invece, recentemente, il regolamento che prevedeva il divieto di introduzione di animali d’affezione nel camposanto è stato “superato” e cambiato quando una coppia di visitatori, il giorno di Ognissanti, con in braccio un cagnolino, «ritenuto uno di famiglia» dai due coniugi, ha protestato ed ottenuto da assessore e sindaco solidarietà e la promessa di cambiare un regolamento ormai anacronistico.

 

(Il servizio completo sul giornale oggi eccezionalmente in edicola di mercoledì)

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