«Nella prima fase dell’emergenza sanitaria, dal 6 marzo al 2 giugno, era stato necessario sospendere circa 30mila prestazioni specialistiche ambulatoriali di classe “D” (Differibile) e “P” (Programmabile), a cui si erano aggiunte ulteriori 20mila prestazioni che, a partire dallo scorso giugno, era stato necessario spostare per inserire le visite e gli esami precedentemente sospesi (in totale circa 50mila pretazioni). Tutti gli utenti ai quali era stata sospesa la prestazione sono stati contattati per riprogrammarla e sono state riprogrammate tutte le prestazioni di coloro che erano ancora interessati».
Rassicurava così, pochi giorni fa l’Asl To4 su una problematica che sta divenendo una “piaga” sociale e sanitaria a prescindere dal Covid: la corsa contro il tempo per il recupero delle prestazioni ambulatoriali sacrificate nei lunghi mesi scorsi alla pandemia è iniziata.
Sul versante dei vaccini invece, nonostante l’imponente macchina organizzativa messa in atto, il problema delle battute d’arresto nell’approvvigionamento delle dosi non risparmia il nostro territorio
(Il servizio completo nel giornale di questa settimana)