«Tutto è amore. E con la morte resta solo l’amore che Virgilio ha dato e ricevuto. Ne ha dato tanto di amore ai suoi ospiti, Virgilio. In ogni polenta servita. Quel gesto, anche quel servizio, era un dono per chi aveva vicino. E con la morte, nel dolore del distacco che impegna a un nuovo rapporto divino con i famigliari e con chi gli ha voluto bene, resta solo l’amore. Anche di quel servizio fatto con i bolontari del Soccorso Alpino per salvare tante vite di persone in difficoltà. Solo l’amore donato di Virgilio rimane dopo la morte. Questa è la speranza ed è anche gioia, conforto». Vallo saluta così, con queste parole dette dagli amici, Virgilio Bergero, 70 anni, storico gestore del Rifugio Ciriè al Pian della Mussa, volontario del Soccorso Alpino, imprenditore, “colonna” delle Valli. A celebrare oggi, sabato 14 agosto, la messa del funerale, don Ugo Borla che nell’omelia ha ricordato l’impegno vivo, esemplare di Virgilio, da Vallo alle Valli. Trecento persone fuori e dentro la chiesa parrocchiale sulla piazza del paese. Tra questi il sindaco di Vallo, Alberto Colombatto, il vicesindaco di Ciriè, Aldo Buratto, amministratori di Lanzo e dei Comuni delle Valli, il presidente nazionale Uncem Marco Bussone. Tanti volontari, amici alpinisti, escursionisti, amanti della montagna che Virgilio voleva viva, proiettata al futuro, vissuta e anche “comunità”. Quella comunità di amici uniti dagli stessi valori che ha fatto crescere nel rifugio Città di Ciriè e da ultimo alla “Ressia”. Tutti insieme accanto alla famiglia per l’ultimo saluto affettuoso a Virgilio. Umbro Tessiore, alla guida del Soccorso Alpino di Balme, e Luca Giai Arcota, presidente regionale, lo ricordano come «instancabile animatore tra i volontari, sempre pronto a lasciare il suo lavoro per un intervento, sempre pronto Virgilio ad accoglierci nel suo rifugio, guida sicura e instancabile. Ci mancherà moltissimo», si commuove Tessiore. Lo portano in spalle per l’ultimo viaggio i suoi amici e compagni di cordata. C’è proprio una simbolica corda sulle spalle di chi gli ha voluto bene. Ci sono le stelle alpine che Mauro Marucco, amico di sempre, posa sul feretro. Ci sono tante di quelle persone conosciute in molte escursioni. Nel Cai di Lanzo e delle Valli, insieme con Gino Geninatti e il labaro sezionale listato a lutto. Di certo, nella sofferenza dell’ultimo saluto e dell’ultimo viaggio, di Virgilio resta la “traccia” fatta sulle sue montagne. Quella che ha scritto con sci, pelli di foca e ramponi. Quella traccia indelebile che nell'”amore donato anche in quel piatto di polenta e cervo, piuttosto che nel soccorso tra Bessanese, Ciamarella, Croce Rossa, non muore e resta come testimonianza di vita».
Tantissimi gli amici, i volontari, gli amministratori e amanti della montagna ai funerali che si sono celebrati nel pomeriggio di sabato 14 agosto a Vallo
L’ultimo saluto a Virgilio, «colonna» delle Valli di Lanzo
Ad accompagnarlo nel suo ultimo viaggio terreno, gli amici e i compagni di una vita con una simbolica corda sulle spalle di chi gli ha voluto bene