Sta diventando virale la vicenda denunciata da una cittadina di Ciriè, che nella vita è un funzionario regionale, che la vede contestare «in punta di diritto e buonsenso» una multa, sostanzialmente, per non essere riuscita ad esibire agli agenti di polizia municipale in poco tempo il libretto di circolazione dell’auto, che semplicemente non trovava. La vettura sulla quale era stata fermata venerdì mattina, spiega la donna, era del marito e nell’agitazione ha dovuto chiamare il coniuge in aiuto. Riportiamo di seguito la lettera inviataci:
«Buongiorno, spero che qualcuno risponderà a questa domanda, mi rivolgo in modo particolare all’assessore regionale per la polizia locale Ricca Fabrizio. Questa mattina una pattuglia della Polizia Locale di Ciriè (TO) mi ha fermata per un normale controllo, purtroppo non ho trovato immediatamente il libretto di circolazione dell’auto di mio marito su cui viaggiavo. A questo punto ho chiamato mio marito il quale dopo 10 minuti circa dal momento del fermo sopraggiungeva sul posto e trovava/mostrava il libretto di circolazione. Uno dei vigli che stava vicino a noi ha potuto così constatare che il libretto era all’interno della macchina, ero io un po’ agitata che non lo trovavo. L’altro vigile nel frattempo però, più veloce scriveva il verbale per violazione Art.180 Codice della Strada con ammenda di € 42,00. La domanda è questa: l’art 180 di cui sopra non indica i minuti ammessi per trovare i documenti richiesti, può il vigile arbitrariamente stabilire che i 10 minuti occorsi a mio marito per arrivare senza infrangere il limite di velocità, siano eccessivi e comminare una multa? Grazie delle risposte che saranno utili anche a chi potrà trovarsi in situazioni analoghe».
La signora riferisce inoltre di essere riuscita in seguito a conferire con il comandante dei vigili urbani di Ciriè, dottoressa Randazzo. «Io e mio marito abbiamo spiegato la situazione pensando sinceramente che, pur riconoscendo la buona fede del vigile, matricola 16 molto giovane, LEGGENDO SUL VERBALE CHE IL LIBRETTO DI CIRCOLAZIONE E’ STATO TROVATO NELL’AUTO E MOSTRATO ALLE ORE 9,25 per fermo fatto alle ore 9,15 circa (dimostrabile da documentazione elettronica non contestabile) applicasse l’istituto dell’Autotutela amministrativa. Non solo non ha voluto valutare questa possibilità disciplinata dal Codice di Diritto Amministrativo ma ha continuato a dichiarare la multa regolare, in quanto secondo la comandante l’esibizione dei documenti deve essere immediata, il vigile non è tenuto ad attendere, tesi arbitrria in quanto non esiste una norma che regoli i tempi di attesa, esiste solo il buonsenso. Ci ha invitato pertanto a fare ricorso al Prefetto di Torino.
La burocrazia non finirà mai finché i dipendenti della P.A. non sapranno riconoscere che essendo degli umani si possono fare errori e per questo il legislatore ha previsto l’istituto dell’Annullamento in Autotutela per non costringere il cittadino ad adire il competente Giudice. Mi spiace dover anche io, funzionario della Regione Piemonte contribuire ad intasare gli uffici giudiziari ma proprio perché credo che il Settore Pubblico debba essere meno elefantiaco porterò avanti questa battaglia per me e per le generazioni future».
In merito alla vicenda, naturalmente, abbiamo interpellato il comandante dei civich ciriacesi, Tiziana Randazzo: «Non desidero commentare più di tanto il caso anche perché ci sono interlocuzioni e accertamenti in corso e non è nostro costume rivolgersi ai social, la signora può tranquillamente adire le proprie tutele presso gli enti preposti e dico solo che noi, che facciamo questo mestiere ogni giorno, anche in ordine a questo caso, siamo sereni».